“11 metri”: la storia, in documentario, di Di Bartolomei
A dieci anni esatti da Roma-Liverpool, finale di Coppa Campioni, giocata a Roma il 30 maggio 1994, Agostino Di Bartolomei si spara un colpo di P38 al cuore.
“11 Metri” di Francesco del Grosso racconta la storia del Capitano Di Bartolomei attraverso immagini, ricordi ed interviste.
Le immagini mostrano il camp della Garbatella dove Agostino cominciò a tirare calci ad un pallone e dove, si racconta nel documentario, sognava di diventare un bravo avvocato.
All fine Di Bartolomei diventa il primo capitano romano e romanista della storia del club giallorosso.
La storia passa attraverso la conquista del tanto secondo scudetto (1983), e l’anno seguente la formazione romana, appunto arriva a giocarsi la finale di Coppa Campioni nel suo Olimpico. “Loro erano abituati a queste gare, ridevano e scherzavano prima dell’ingresso in campo. Noi eravamo concentrati e non capivamo quel loro comportamento”.
Così i protagonisti del tempo, tra cui Tancredi, ricordano quel giorno.
Agostino avverte molto la delusione per la sconfitta e l’arrivo di Eriksonn che esclude Agostino in quanto non veloce e non adatto al suo gioco fatto di pressing. Di Bartolomei lascia, a malincuore Roma e segue Liedholm al Milan.
LA RIVINCITA
L’anno seguente battere la Roma proprio con un suo gol. L’esultanza fu esagerata e non consona col personaggio. La delusione di aver dovuto lasciare la sua squadra del cuore, ormai, era sotto gli occhi di tutti.
LA SALERNITANA
Volle chiudere la carriera andando a vivere nel Cilento e scegliendo di indossare la maglia della Salernitana. Un primo anno tormentato. Pasinato lo ignora, lo umilia. Quando ci sono le convocazioni il mister dice: “Di Bartolomei, lei si vada a riposare a casa e ci vediamo martedì agli allenamenti”.
Lui non si lamenta. Incassa ed aspetta il suo momento. Riesce a rientrare in squadra e conduce alla salvezza la Salernitana. L’anno seguente, poi, la trascina alla promozione in serie B nel 1990.
La moglie Marisa svela alcuni retroscena e la voglia di realizzare i sogni del marito.
“11 metri” non lascia nulla al caso e il regista Del Grosso ne esalta le doti umane e sportive e tutto il suo dispiacere di non aver avuto le giuste risposte alle sue domande.