L’evoluzione del calcio tra moduli, schemi e tattiche
La storia del calcio raccontata attraverso gli allenatori che hanno rivoluzionato il gioco.
In collaborazione con l’amico allenatore Vito Laudani Galvagno, profondo conoscitore dell’evoluzione del calcio e delle sue tattiche, abbiamo stilato una sorta di cronologia, che esalta gli allenatori che hanno rivoluzionato il gioco del calcio nel mondo.
“Vorrei ricordare – ci racconta Galvagno – che i nuovi allenatori studiano calcio partendo dal 1918 fino ad arrivare agli anni ’70. A mio avviso, da questo periodo in poi ci sono solo divagazioni calcistiche o estremizzazioni di un concetto. Faccio un esempio: il calcio totale non è un’idea di Rinus Michels ma, udite udite, del suo vero creatore, Jack Reynolds (1918 – ndr)”.
Jakc Reynolds
E’ colui che creò il concetto di calcio totale, portando innovazioni anche nel settore giovanile, che tutt’ora l’Ajax adotta e migliora con le nuove tecnologie.
Herbert Chapman
E’ l’allenatore che creò il “Sistema” e che portò innovazioni tattiche adeguando la squadra alla nuova regola del fuorigioco. La difesa passa da 3 a 2 difensori. Oggi parleremo di un 3 2 2 3, ai tempi sistema o WM perché questo modulo disegnava appunto queste due lettere. Viene introdotto lo stopper e la marcatura a uomo (1925).
Vittorio Pozzo
Possiamo dire che in questo caso ha meriti anche Hugo Meils, perché il “Metodo” fu una idea quasi comune di entrambi questi due allenatori. Erano molto amici. Questo modulo era molto diverso dal sistema di Chapman, perché esprimeva un calcio pragmatico che guardava alla sostanza. Non a caso Vittorio Pozzo è la sua Nazionale sono i più vincenti di tutti i tempi: 2 Mondiali, 2 Coppe Internazionali (una sorta di Campionato Europeo) e 1 oro Olimpico. La lettura tattica moderna racconterebbe di un 4 3 3 molto eclettico perché poteva diventare un 4 1 4 1 un 4 3 2 1. (1930).
Rappan fu colui che creò il “Verrou” più conosciuto come catenaccio. Con Rappan nel 1932 nacque il libero, cioè ebbe l’idea di mettere uno dei centrocampisti dietro i 3 difensori senza compiti di marcatura. Il libero doveva dare copertura ai 3 difensori e raddoppiare la marcatura. Il modulo oggi si leggerebbe con un 1 3 3 3. In Italia, il primo ad adottare questo modulo fu Gipo Viani con la Salernitana nel 1947 e, la versione italiana fu denominata “vianema”.
Selezionatore del Brasile, con chiare origini italiane, vinse il mondiale nel 1958 in Svezia. Feola nel mondiale del ’58 portò molte novità. Intanto il modulo il 4 2 4 fu una sua idea e per la prima volta si propose una difesa a 4 e a zona. Abbiamo in campo il terzino fluidificante e l’idea del pressing offensivo e le 2 punte. Si pensa, in modo errato, che il Brasile vinse solo perché aveva grandi calciatori, per carità verissimo(!), ma Feola diede una organizzazione di gioco con novità assolute ed innovative. A pensare che 8 anni prima il Brasile cadde in un profondo scoramento dopo la sconfitta (clicca per leggere) al Maracanà da parte dell’Uruguay di capitan Varela.
Quì si ferma la storia del calcio. Tutti gli altri hanno attinto da questi allenatori. Bisogna, però, menzionare Rinus Michels (che utilizzava la tattica del fuorigioco in modo sistematico) e Nereo Rocco.
FOTO: internet