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NICOLA MARTINI: “GLI ALLENATORI DIANO PIU’ SPAZIO AI GESTI TECNICI E DI CORREGGERLI FIN DALLA TENERA ETA’ “

Nicola Martini, ex calciatore di Pisa, Salernitana e Benevento, oggi allenatore per scelta di scuola calcio, percepisce che ci sono, nella fase dell’insegnamento dello sport, delle falle che andrebbero riparate al più presto. Infatti, parlando con un suo amico, lamentava la poca cura alla tecnica degli allenatori e, invece, un’attenzione sproporzionata al risultato subito, e proprio per questo motivo gli perché, secondo lui questa politica non è formativa per i bambini?
“Perché si deve prima creare una base, in fondo una casa perché sia solida ha necessariamente bisogno di fondamenta, quindi la sensibilizzazione del contatto palla – piede e la cura del gesto tecnico, sia per la ricezione che per la trasmissione, diventano imprescindibili per la formazione del calciatore di qualità”.
Un allenatore, ai suoi tempi che metodi usava e, oggi, che differenze nota rispetto al passato?
“Sicuramente col tempo, si è andati a migliorare e le competenze sono più approfondite grazi a studi specifici e statistiche con un monitoraggio ricercato ed attendo e, approfittando della tecnologia, possiamo disporre, rispetto a ieri, di informazioni più scientifiche. Detto questo, personalmente, le differenze sostanziali derivano dalla questione che oggi il calcio pretende una velocità di pensiero e, di conseguenza, di esecuzione molto più rapida, quindi l’intensità ed il pensare molto più velocemente sono diventati dei cardini fondamentali”.
Per scelta allena i ragazzi, portando avanti il suo pensiero e le sue idee oppure si è dovuto piegare alla voglia di vincere dei genitori che, a detta di molti, sono uno dei mali per la crescita sana dei figli?
“Io alleno i ragazzi da circa vent’anni, sono andato avanti sempre con il mio credo, sono stato fortunato fino ad oggi in quanto in tutte le società con cui ho lavorato, ho trovato competenze di grande livello e, confrontandomi con i miei colleghi e responsabili, ho cercato di capire dove è come ho sbagliato. Poi la fortuna di allenare i ragazzi mi dà la possibilità di mettere a nudo i frutti del mio lavoro. Per quanto riguarda i genitori, credo che si possa interagire con loro tramite un dialogo costruttivo e non porre delle barriere che non portano benefici a nessuno. Io ho sempre cercato di collaborare con loro con un unico interesse comune: la crescita globale dei loro figli”.
Cosa cambierebbe nel mondo del calcio giovanile ?
“Cambierei una cosa essenzialmente: dedicare più spazio nella programmazione degli allenamenti ai gesti tecnici in forma analitica per cercare di correggere eventuali errori sin dalla tenera età. Soprattutto, non perdere mai di vista il divertimento come base di ogni allenamento e che non dimentichi mai l’utilizzo principale della palla. Saper trasmettere passione ed amore verso questo sport, per esperienza dico che il coinvolgimento di un allenatore nei confronti di ogni singolo allenamento porta a grandi risultati e quindi una maggiore attenzione e applicazione da parte del ragazzo”.

alfonso.pierro@libero.it

“A volte un vincitore è semplicemente un sognatore che non ha mai mollato” 
(Nelson Mandela).