L’ITALO-AMERICANO CIRO VIVIANO:”L’ALLENATORE DI SQUADRE GIOVANILI DEVE ESSERE ANCHE PSICOLOGO”
Qualche mese fa avevamo raccontato la storia di Ciro Viviano, emigrato da Salerno verso gli Stati Uniti circa 40 anni fa, che era riuscito ad ottenere, per la sua squadra giovanile di Springfield, nel Massachusetts (Stati Uniti), la possibilità di utilizzare il nome e il logo della Salernitana sulle proprie divise sociali, affiliazione che partirà ufficialmente dal prossimo autunno. Ora lo abbiamo contattato nuovamente, al termine di una seduta di allenamento della sua squadra, la VSA United, e con lui ci siamo soffermati sul suo ruolo di allenatore.
“Ormai sono quasi piu’ di 30 anni che calco i campi nelle vesti di allenatore. E’ una grande soddisfazione la possibilità di conoscere tantissimi talenti, dalle categorie minori alle nazionali giovanili, dal calcio universitario al professionismo, sia uomini che donne. Sicuramente ci vuole tanto lavoro, ma anche tanta pazienza soprattutto verso quei genitori che sono convinti che i propri figli siano i piu’ forti e che, secondo loro, certamente diventeranno professionisti. La principale gioia per me è sul campo a contatto con i ragazzi e ragazze, gestire il loro tempo sul campo nel migliore dei modi insegnando tecnica e tattica durante gli allenamenti che si svolgono per non più di due volte a settimana. La frequenza bisettimanale degli allenamenti è già un successo perchè i ragazzi sono molto impegnati a scuola con attività sportive e altre attività extra. Per questo motivo si e’ davvero fortunati se riescono ad avere i ragazzi e ragazze per due volte la settimana. Quindi il mio lavoro diventa molto piu’ difficile: ecco perche’ divento anche psicologo il piu’ delle volte”.
Come sviluppi i tuoi allenamenti ? “Insisto molto nell’insegnare la tecnica, quindi con l’aiuto del mio staff nelle 2 ore di allenamento, suddivido i ragazzi e ragazze in gruppi che lavorano su tecnica ed io con gruppo lavorando su tattica. Poi si cambia e l’ultima mezz’ora tutto il gruppo lavora su tattica. Un lavoro che richiede pazienza e voglia di fare da parte del gruppo che si sottopone a durissime sedute lavorando sodo con piacere e grande gioia”.
A tuo avviso, quale approccio deve avere un allenatore di squadre giovanili verso i propri ragazzi?
“Il miglior premio per un allenatore è vedere giocare i propri ragazzi dimostrando sul campo quello che hanno imparato durante gli allenamenti. Sono grandissime soddisfazioni per un allenatore ma anche per loro perchè sanno che dal lavoro che fanno ottengono risultati non sempre positivi nel risultato ma positivi nel loro concepire capire e giocare il calcio che noi cerchiamo di insegnare. Ecco, questa è la parola che uso per i giovani: noi allenatori dobbiamo essere insegnanti che si impegnano con tutto quello che hanno per poter portare al successo i propri ragazzi. Poi magari qualcuno riesce ad ottenere qualche borsa di studio da parte dell’Università e quelli più bravi riescono a giocare a livello regionale o con le nazionali giovanili”.
In passato Viviano ha avuto la possibilità di allenare anche a livello professionistico. “Ho avuto la possibilità di allenare un pò a tutti i livelli, fino a quello professionistico. Ho avuto la fortuna di allenare delle ragazze che avevano giocato in nazionale e altre invece che giocavano all’Università. Ai quei livelli i ritmi degli allenamenti erano diversi perchè riuscivamo a fare anche 3/4 sedute di allenamento a settimana. Mi piaceva il livello tecnico del gruppo, la tenacia e la voglia di giocare e di vincere”.
Cosa c’è nel futuro di Ciro Viviano? “Beh, non ti nascondo che mi piacerebbe ripetere anche in Italia quanto ho fatto negli States, portando la mia esperienza e la voglia di migliorarmi giorno dopo giorno. Per me sarebbe il coronamento di un bellissimo sogno…un sogno “italo-americano”.
Ecco alcune foto concesse da Ciro Viviano