ELISA FERRARI (JOMI SALERNO): “ABBIAMO ALLENATO I PORTIERI COME NEL RESTO D’EUROPA”
Il primo campus in Italia per portieri di Pallamano per migliorare gli allenamenti e renderli più europei è un’idea di Elisa Ferrari che ne ha curato la parte tecnica. Da un suo progetto nasce “Penso Quindi Paro” e a lei chiediamo, a qualche giorno dalla fine dell’esperienza, com’è stata la risposta e che sensazioni ha avuto:
“Il progetto è andato veramente alla grande. Siamo molto contenti del risultato che abbiamo ottenuto, abbiamo raggiunto i 25 iscritti, un numero decisamente buono per la prima edizione del corso. Sono stati due giorni molto intensi, soprattutto per i ragazzi che si sono impegnati tantissimo. Gli abbiamo proposto molti esercizi e loro hanno risposto egregiamente, mettendoci tutto loro stessi. Le aspettative erano alte su di loro e nessuno ci ha deluso. Nonostante i ritmi siano stati serrati, dalle 9 alle 18.00 sia sabato che domenica, i ragazzi sono sempre stati interessati e non si sono mai annoiati. Oltre gli esercizi convenzionali in palestra abbiamo voluto inserire anche una parte in aula riguardante la psicologia del portiere e la videoanalisi, argomenti che raramente vengono trattati dagli allenatori. Il ruolo del portiere passa anche da questi aspetti e mi sembrava giusto per un corso completo fornire ai ragazzi nozioni di questo tipo”.
Hai realizzato una sorta di prova riflessi per portiere per migliorare la reattività come è stato percepito dai partecipanti?
“L’allenamento visivo o LVT System (Lights Visual Training System) è un sistema che ho creato personalmente per permettere ai portieri di sviluppare la risposta visivo-motoria. Nel resto d’Europa lo utilizzano già questo sistema di allenamento, ottenendo ottimi risultati. Importare idee vincenti penso sia un ottimo modo di migliorare e la pallamano Italiana ne ha estremamente bisogno. Nessuno dei ragazzi aveva mai lavorato in questo modo e sono rimasti affascinati da questi nuovi esercizi perchè sono stati messi alla prova andando a sfruttare capacità che non avevano mai allenato”
Che feed back hai avuto dagli iscritti?
“Spesso i ragazzi, soprattutto nelle categorie giovanili, non sono seguiti da allenatori per i portieri, sentendosi spesso abbandonati a se stessi. Grazie a questo progetto hanno potuto conoscere altri portieri, fare gruppo, scambiarsi opinioni e prendere coscienza del fatto che non sono soli! Abbiamo fornito loro metodi ed esercizi per poter continuare il lavoro specifico anche in autonomia nei propri club durante la stagione e di questo sono rimasti molto contenti. I ragazzi venivano veramente da tutta Italia, da Trento a Bari, e giocano in tutte le categorie: potrei citare, tra gli altri Anna Cavagnini, portiere del Brescia che gioca in A1, Serena Carrer, portiere di Oderzo che ha appena ottenuto la promozione in A1, Marco Lorenzini, portiere del Parma che gioca in A2, Nicolò Quattromini, portiere della Pallamano Altamura”.
Una tua sensazione sul corso?
“Nel resto d’europa questi corsi sono la regola, sia per i portieri sia per i giocatori di campo. Siamo orgogliosi di essere stati i primi in Italia ad importare tale metodologia, che si è rivelata vincente. La macchina organizzativa ha funzionato in modo eccellente, dalla pubblicità alla gestione dell’evento e per questo devo ringraziare enormemente Elisa Schiavina per l’enorme lavoro svolto e la passione che ha dedicato a questa prima edizione. È veramente bello poter collaborare con persone competenti come lei. Insieme a lei e ad Isabella Gandolfi, fotografa e persona eccezionale, abbiamo creato uno staff altamente qualificato che ha portato alla buona riuscita della manifestazione.
A Bazzano faremo anche la seconda edizione del corso e ci stiamo adoperando per stringere collaborazioni con altre società cosi da poter portare il progetto in giro per l’Italia e permettere a tutti i ragazzi di partecipare”.
LE FOTO SONO STATE GENTILMENTE CONCESSE DA ISABELLA GANDOLFI