PIZZICARA (PRESIDENTE SALERNITANA C5): “NOI VOGLIAMO DARE L’OPPURTUNITA’ ALLE RAGAZZE DI METTERSI IN GIOCO IN UNA CATEGORIA NAZIONALE”
Un progetto tutto campano, un progetto longevo che ha un filo conduttore che parte da una genesi non proprio recente: “A pensare che quando abbiamo cominciato avevamo sugli spalti appena quindici spettatori. Oggi siamo seguiti e, soprattutto, abbiamo un programma triennale che ci deve permettere di arrivare a festeggiare i 50 anni di questa società nel migliore dei modi”.
E’ Domenico Pizzicara, presidente della Salernitana Femminile di calcio a 5, che ci racconta storia, progetti e propositi di questa squadra: “Il mio orgoglio è che siamo riusciti a restare in serie A2 senza ricorrere mai a giocatrici straniere giocando con ragazze della Campania. Il mio sogno? sarebbe bello poter restare ad alti livelli avendo in campo solo ragazze salernitane”.
Il sogno però potrebbe avverarsi: “Intanto abbiamo creato una vera e propria scuola calcio e cercato affiliazioni e collaborazioni con chi segue questo sport a livello femminile. Noi possiamo dare un’opportunità alle ragazza di cimentarsi a livello nazionale. Sono orgoglioso, ad esempio, di aver visto in campo contro Reggio una ragazza di 15 anni (Capolupo – ndr) che ha esordito con noi. Questo ripaga la ragazza di tutti i sacrifici che sta facendo per migliorarsi”.
Aveva nella sua testa di voler soffrire meno per raggiungere la salvezza e, questa stagione, ha deciso di alzare l’asticella, sembra che i risultati le stiano dando ragione: “Volevo alzare l’asticella e pensare a qualcosa di nuovo, di diverso a qualcosa che rimanga nel tempo. Uno dei prossimi progetti è l’acquisto di un bus di 25 posti personalizzato. Vogliamo distinguerci per longevità, in questo sport, ma tenendo d’occhio anche all’immagine e ai dettagli e al budget. Noi non paghiamo le giocatrici, diamo solo dei rimborsi spese e forse siamo una delle poche società che riesce ad attuare questa politica”.
Ma ci sono in ballo anche altre iniziative, le può anticipare?
“Stiamo pensando ad una raccolta fondi, tipo riffa, che avrà come premio un’auto griffata Salernitana e a breve ci sarà anche una gamma di oggetti col nostro logo che potranno essere acquistati”.
Un’organizzazione che sembra avere poco di “stereotipo sud”, ma tanta progettazione ed attenzione ai tempi moderni: “Direi che il settore futsal sta crescendo molto in Italia. Intanto sono orgoglioso che nella provincia di Salerno contiamo tre formazioni che militano in campionati nazionali. In A1 maschile abbiamo la Feldi Eboli, in B l’Alma Salerno e poi ci siamo noi nel femminile. La cosa che più mi rallegra e che nella nostra provincia abbiamo tante ragazze interessanti che possono sicuramente dare futuro al progetto futsal a Salerno”.
La scelta di avere una squadra senza straniere è una follia o sana incoscienza?
“Immagini che nell’A1 femminile abbiamo la presenza di circa 60-70% di straniere. Noi siamo al secondo posto giocando con tutte ragazze italiane. Sicuramente le straniere alzano il livello della competizione, ma è una soddisfazione arrivare a vincere, ad esempio, a Napoli, formazione blasonata, che nella sua storia, e non è mai successo, di non aver segnato gol in casa in una partita di campionato. Ebbene, noi domenica abbiamo compiuto una piccola impresa e senza l’ausilio di straniere (la Salernitana ha vinto 2 a 0 – ndr)”.
Allora vuol dire che l’asticella si può alzare ancora?
“Io dico che non dobbiamo sottovalutare mai nessuna squadra ma, nello stesso tempo, non aver paura di nessuno”.