ARIANNA FONTANA: “FARE MEGLIO DELLE OLIMPIADI DI SOCHI ERA DIFFICILE. SE LASCIO? VORREI FARE QUALCOSA CHE MI AFFASCINA COME LO SHORT TRACK”
Arianna Fontana, olimpionica, o meglio ragazza bionica, perchè ha sfidato la storia imponendosi alle Olimpiadi di PyeongChang dove ha ottenuto risultati importanti (meglio definirli stratosferici – oro olimpico nei 500; argento nella staffetta; bronzo nei 1000 – ndr), salire più volte sul podio che emozioni ti ha regalato?
“Sono state grandi soddisfazioni, fare meglio di Sochi era difficile, ma ci sono riuscita. Tutti i sacrifici sono stati ripagati in qualle due settimane, le emozioni che ho provato e che rivivo tutt’ora ogni volta che vedo una foto o un video delle gare non hanno prezzo”.
Ma la sua Olimpiade era iniziata già con una grande soddisfazione: essere il portabandiera alle Olimpiadi della delegazione italiana. La nomina è un po’ un riconoscimento all’atleta più rappresentativo della Nazione. Cosa hai provato quando ti è stato comunicato e raccontaci la tua emozione quando sei entrata in testa alla delegazione italiana: “E’ stato un enorme onore per me essere la porta bandiera e rappresentare tutti gli atleti italiani presenti ai giochi. Quando mi e’ stato comunicata la notizia la gioia e’ esplosa e sono corsa a dirlo a tutti i miei cari, perché volevo condividere subito con loro la stupenda notizia ed e’ partito subito un brindisi!”
Per arrivare a questi risultati il percorso passa anche attraverso i sogni, da bambini e i sacrifici, pian piano che si va avanti nella carriera. Il successo non è sempre scontato. La domanda, banale, ma piena di curiosità: Quali erano i tuoi sogni da bambina ed hai mai pensato di arrivare a vincere tanti titoli olimpici?
“Da piccola, avevo tre sogni, partecipare alle Olimpiadi, vincere l’oro ed essere la portabandiera ad un edizione dei giochi. Direi proprio che i miei sogni sono diventati realtà!”
Quando si arriva così in alto arriva anche il momento di pensare se è il caso di andare avanti oppure annunciare l’addio attraversando l’arco di trionfo: “Non so ancora, lasciare non e’ facile, mi prenderò il mio tempo e dopo una bella vacanza vedrò che fare. Se dovessi scegliere un’altra strada sono aperta a provare cose nuove, fare nuove esperienze, qualcosa a cui mi possa appassionare tanto quanto lo short track”.
Ora andiamo nel banale, nel ripetitivo, ma trovare una cura al malessere calcio si può in Italia?
“Viviamo in un paese dove predomina il calcio, tutti gli altri sport sono messi in secondo posto e via dicendo. Lo Short Track ha appassionati tantissimi italiani durante le olimpiadi, in molti mi hanno scritto che non avevano neanche la minima idea di che sport si trattasse e ora ne vanno matti. Quindi più Short Track in tv, più bambini nelle piste di pattinaggio e sui roller, più adrenalina per tutti!”
Allora perchè non approfittare di una campionessa olimpica per dare dei consigli a chi vuole avvicinarsi a questo sport?
Che tipo di allenamento deve svolgere una pattinatrice di short track visto che necessita avere forza, potenza e velocità da sprigionare tutti in pochi secondi?
“Ci sono diversi cicli di allenamento, per farla molto semplice, si carica molto durante l’estate, corsa, bici, roller e allenamenti in palestra con pesi molto duri, e man mano che ci si avvicina alle competizioni si fanno lavori più esplosivi e di qualità”.
FOTO: PROFILO FACEBOOK ARIANNA FONTANA