Razzismo, cancro, beneficenza: quando un club diventa cultura
Chi lo ha detto che l’attività di un club sportivo debba limitarsi soltanto ai 90 minuti della domenica? Fortunatamente, a Salerno, ci sono delle persone che hanno trasformato la propria smisurata passione per il calcio e per la Salernitana in una serie di attività socio-culturali sfociate in un progetto ambizioso e lungimirante che è riuscito progressivamente a coinvolgere l’intera cittadinanza permettendo a persone di cultura, tradizioni e mentalità diverse di confrontarsi e di parlarsi in un clima di grandissimo rispetto e con l’unico obiettivo di crescere a 360° abbattendo ogni sorta di tabù. Stiamo parlando, naturalmente, dei ragazzi del gruppo “Mai Sola”, fiore all’occhiello della tifoseria salernitana che dodicesimo uomo ha deciso di esserlo per davvero e nella vita di ogni giorno, non solo sugli spalti. Il presidente Antonio Carmando, circondato da un consiglio direttivo di primo livello e sempre scrupoloso, è riuscito a creare un qualcosa di unico in Italia ed ha convocato ogni domenica in sede giornalisti, tifosi, associati, cittadini e autorità del mondo sportivo, religioso, politico e medico per trattare argomenti di strettissima attualità. Dall’omosessualità alla violenza sulle donne, dall’immigrazione al razzismo senza dimenticare il supporto alle persone diversamente abili, la campagna sociale sull’educazione alimentare per la prevenzione delle malattie oncologiche, la lealtà sportiva e la tutela del territorio, tutto impreziosito dagli interventi dei relatori e dei professionisti che di volta in volta si sono avvicendati.
“E’ stato un percorso bellissimo, commovente, ma anche coraggioso” ha detto il presidente Carmando “mi preme ringraziare tutte le persone che hanno creduto in questo progetto e che hanno inteso trasformare la sede di un club in un punto di ritrovo per l’intera città. Non è cosa di tutti i giorni vedere un gruppo di tifosi che parla di tumori, immigrazione, violenza, disabilità e discriminazioni: questo conferma che il nostro progetto non si basa soltanto sulla fede per la Salernitana, ma anche e soprattutto sulla volontà di coinvolgere i giovani, di aiutarli a crescere e di far capire loro quali siano i veri valori sui quali fondare la propria esistenza. L’anno prossimo ripartiremo con rinnovate motivazioni e con la consapevolezza che stiamo diventando, nel nostro piccolo, una bella realtà”. Il club Mai Sola, anche grazie all’ingresso nel consiglio direttivo di un professionista stimato come il biologo-nutrizionista Gianluca Francese, ha svolto in questi mesi una serie infinita di attività sociali: ricordiamo ancora la consegna di calze nel giorno della Befana a bambini meno fortunati, la donazione per l’associazione SMAisoli, la raccolta di generi alimentari da destinare alla mensa dei poveri e la lotteria di beneficenza per la piccola Isabella (in Inghilterra per curare un tumore particolarmente aggressivo). “Non avrei mai pensato che un club che segue la Salernitana potesse avere in cantiere un progetto del genere, un plauso ai ragazzi del club Mai Sola che stanno dando lustro alla nostra città affrontando tematiche scottanti con coraggio, senso civico e intelligenza” ha detto di recente il team manager Avallone, con la Salernitana che spesso ha partecipato a questi eventi rappresentata dal direttore sportivo Angelo Fabiani e dai centrocampisti Minala e Odjer che, con le lacrime agli occhi, ha raccontato la sua storia fatta di sacrifici, viaggi senza un euro in tasca, depressione per la distanza dalla famiglia e la paura di arrivare in Italia e non trovare un lavoro.
Grazie ad Antonio Carmando, Saturnino Mulinaro, Gianluca Francese, Ernesto Natella, Ciro Daniele e tutto il club Mai Sola oggi Salerno è indicata da tutti come un fiore all’occhiello per il Mezzogiorno, un modello da seguire e da emulare in tutti i suoi aspetti. Meritati sono stati i premi conferiti al presidente per la realizzazione di questo splendido progetto che, tra l’altro, ha permesso di coinvolgere un quartiere in difficoltà come Fratte e di togliere molti ragazzini dalle strade. E provateci ancora a dire che è soltanto un pallone che rotola in una rete…
Gaetano Ferraiuolo