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BRESSAN IL PORTIERE “INSUPERABILE” AMICO DI GIANLUCA DI MARZIO

“Mi ha particolarmente emozionato l’incontro che ho avuto con Insuperabili, la scuola calcio nata dall’intento congiunto dell’omonima associazione e di Reset Group per dare visibilità e spazio di esprimersi ai disabili intenzionati a giocare a calcio. I portatori di handicap sono una squadra vera e propria, vivono l’adrenalina delle gare e si mettono costantemente alla prova. Sono felice che calciatori come Papu Gomez, Sorrentino, Baselli e De Silvestri stiano dando contributo a questo encomiabile progetto. Tutti i ragazzi della famiglia degli Insuperabili sono eccezionali. Con alcuni di loro si è creato un rapporto speciale, come col portiere, ad esempio. Nonostante sia affetto da mutismo, ha disputato più di 3000 partite e rendiconta tutti i match disputati annotando su un diario le proprie prestazioni. E’ una cosa bellissima rendere felici questi ragazzi col nostro piccolo contributo ed è questa la grande forza dello sport, inteso come veicolo sociale”.
Sono le parole di Gianluca Di Marzio che, nel maggio del 2017, ci raccontò di questo progetto e di questo portiere (leggi intervista completa). Ad oltre un anno di distanza da quell’intervista abbiamo conosciuto questo ragazzo che rendiconta le sue partite. Si chiama Roberto Bressan ed è portiere della scuola calcio Insuperabili di Torino.
Portiere che ama le statistiche e, come ci raccontò Di Marzio, ha creato un quaderno dove si annota tutto, ma proprio tutto, quello che riguarda la sua prestazione e le sue presenze.
“Calcola che dal 17 maggio 2011 fino al 17 maggio 2018 ho giocato 3677 partite ed ho vinto 34 trofei da portiere 5 relativi al calcio disabile e 29 calcio “normale”. Con questi numeri si presenta al Bello dello Sport anche se il suo obiettivo è quota 4 mila partite, infatti: “Comunque, partendo dal 17 agosto mi mancano ancora da giocare 295 partite per arrivare a quota 4000”.
Non tutti i portieri sono etichettati para rigori. Quello è un marchio che ti devi conquistare in campo, stregando, intuendo, mettendoci istinto e fortuna. Bressan snocciola anche questo dato: “di rigori contro ne ho avuti 423 e ne ho parati più della metà (251 per l’esattezza ndr)”.
Numeri che lo rendono orgoglioso ma, probabilmente, il suo orgoglio più grande è quello di essere riuscito, grazie al calcio, ad affrontare la vita superando con tenacia i limiti che il destino gli ha imposto.
Non solo prodezze. I portieri sono i primi a pagare. Il portiere ha sempre la colpa. E se non ce l’ha paga lo stesso. Bressan ha vissuto questa sensazione, non poteva esimersi: “Le mie papere sono ben 117!”.
Il suo sogno?
“Intanto rafforzare la mia amicizia con Christian Moretto che è diventato un fratellino. Gioca con me in squadra negli Insuperabili. Poi, mi piacerebbe creare la Nazionale disabili e credo che potrei essere il numero uno in Italia come portiere amatoriale sia per le partite che ho giocato in sette anni sia per i trofei che ho vinto in 11. Ma, al di là dell’aspetto personale vorrei che si parlasse degli “insuperabili””.

alfonso.pierro@libero.it

“A volte un vincitore è semplicemente un sognatore che non ha mai mollato” 
(Nelson Mandela).