“SEI FORTE PAPA’ “: LA RIVOLUZIONE DELLA SCUOLA CALCIO
“Buongiorno mi chiamo Fabio Lo Bello e sono il presidente di una piccola Asd chiamata “Sei Forte Papa’ ed ho creato anche un gol in sospeso come si fa a Napoli con il caffe’ ma in questo caso ad avvantaggiarsi del pensiero sono i bambini meno fortunati ai quali destiniamo queste piccole somme per permettergli di svolgere attività fisica”.
Un gruppo di papà, stanco dei soliti allenamenti di calcio dei propri figli e degli ambienti delle scuole calcio, hanno deciso, a Siracusa, di mettersi insieme per fondare questa società che ha, come scopo, di organizzare delle partite per rimettere in moto sia i genitori sia i propri figli.
Riconosciuti dal CONI e affiliati al CSI si costituiamo nel 2016 e, fin da subito, il progetto inizia a piacere.
Continua Lo Bello: “Ad oggi con il progetto “Indossa la maglia di papa'” abbiamo messo in moto cinquanta famiglie con rispettivi figli per stare insieme e inculcare gli ideali di rispetto amicizia e famiglia.
Queste sono piccole realtà che vanno avanti perseguendo gli ideali sani dello sport e che vale la pena parlarne”.
Che tipo di allenamenti fanno i ragazzi?
“I ragazzi fanno calcio, atletica e lancio del vortex come da regolamento CSI. Abbiamo sia educatori qualificati che papà che danno una mano in campo”.
Ci parli meglio del progetto che vede protagonisti padri e figli?
“Il progetto papà over 40 mette in gioco i papà che vogliono giocare a calcio (campionato over 40 e open C5 e C7) e da la possibilità, al proprio figlio, di iscriversi al centro di avviamento sportivo senza pagare l’iscrizione e, soprattutto, dando la possibilità di indossare lo stesso numero di maglia del papà al piccolo campione in erba”.
Il vostro fiore all’occhiello?
“Nella foto che le mando ci sono io con un gruppo di bambini siracusani, marocchini e cingalesi. Noi puntiamo alla socializzazione, all’educazione attraverso lo sport. A nostro avviso le scuole calcio sono solo un contenitore per rifornire le prime squadre che tendono a formare solo campioni e, i bambini meno dotati, sono utilizzati solo per pagare le rette mensili”.
E per finire: “Stiamo dando l’anima per far crescere prima gli uomini e poi i calciatori”.