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Il calcio a misura di donna solo se…

Il calcio femminile è stato sempre visto come uno sport “diverso” e, spesso, il diverso viene usato nell’accezione peggiore. Per analizzare le differenze, gli errori e le potenzialità ci siamo avvalsi della consulenza di un nostro amico allenatore, vale a dire Vito Laudani Galvagno, da sempre attento e critico, grazie alle giuste competenze maturate, sul mondo del calcio in generale.
“Anch’io credevo, come l’90% degli uomini, che il calcio fosse uno sport prettamente maschile e questo perchè dove si pensa a vincere bisogna lottare con la forza, col fisico, con la grinta e con la cattiveria che a volte viene confusa con quella “agonistica”.
Vito, però, studiando e seguendo con più attenzione il calcio femminile si è totalmente ricreduto, ovviamente analizzando e studiando quali debbano essere le modifiche da apportare agli allenamenti e all’organizzazione di una squadra. La prima cosa che segnala, e di questo ne siamo convinti, che con l’avvento delle nuove società come la Juve, il Milan, etc. che subito si sono proiettate in massima serie, si rischia di investire solo ed esclusivamente sulla prima squadra.
“Allenando le ragazzine – continua Galvagno – in Spagna e in Italia ho imparato ad apprezzare le donne anche dal punto di vista sportivo. Allenarle è stato piacevole, interessante ed istruttivo, ho imparato a non giudicarle, ma a capirle, conoscerle e dare così un giudizio solo tecnico pensando a loro come atlete e libero da preconcetti primitivi”.
Studiando “Fisiologia femminile nelle prestazioni sportive” si nota subito che la strada giusta è quella di organizzare un allenamento diverso ed adatto alle loro caratteristiche fisiche ma non solo: “che le donne siano sempre un passo avanti agli uomini, se non due, è risaputo e, a mio avviso anche sotto l’aspetto cognitivo e percettivo ci sono superiori, meno in quelle dinamiche. E forse, proprio per questo motivo io, nel calcio in rosa, ci vedo bene atlete non culturiste poichè il fisico giusto per giocare a calcio deve essere agile e scattante e, meno kg hai, meglio è, visto che il mio calcio sfrutta tutte le caratteristiche peculiari delle donne”.
Insomma, per un calcio a misura di donna, bisogna sapere bene qual è la leva giusta per potergli permettere di decollare sul serio.

Foto Gandolfi – i diritti sono riservati

alfonso.pierro@libero.it

“A volte un vincitore è semplicemente un sognatore che non ha mai mollato” 
(Nelson Mandela).