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Andrea Sala (Milano Chiefs): “Hockey su ghiaccio, che passione!”

Il Bello dello Sport amplia la propria offerta editoriale con il suo primo pezzo riguardante l’hockey su ghiaccio, sport ritenuto dai più come afferente alla categoria dei cosiddetti “minori”, ma che meriterebbe maggiore risalto. Per fare un focus su questa disciplina, abbiamo contattato Andrea Sala.

Come è nata la tua passione per l’hockey su ghiaccio e che diffusione ha avuto questo sport nel tempo?

“Trattasi di uno sport che si pratica sin dai primi anni del Novecento. A Milano, negli anni ’20, venne disputata una partita tra Milan e Inter, un vero e proprio derby, avente gli stessi connotati di quello calcistico. Personalmente, mi sono appassionato attraverso alcune dirette televisive promosse da emittenti locali lombarde. Successivamente, mi sono informato consultando vario materiale ed ho constatato come addirittura, nel corso della prima metà del ventesimo secolo, le compagini italiane fossero capaci di avere la meglio contro quelle del Nord Europa. Queste ultime, poi, insieme a quelle del Nord America hanno preso il sopravvento, relegando pian piano l’hockey su ghiaccio in Italia ad avere un ruolo marginale nel panorama generale. Non vi è una diffusione su larga scala: tant’è vero che solo il profondo Nord (nella fattispecie, predominante il Trentino-Alto Adige) ha una discreta rappresentanza di compagini, mentre non vi è alcuna risposta dalle regioni centro-meridionali. Mi dispiace che all’hockey su ghiaccio spesso e volentieri siano dedicati solo piccoli trafiletti sui giornali, mentre i mass media tendono, invece, a dare maggiore risalto solo agli eventi negativi che talvolta si verificano, come alcune risse dovute al gioco duro”.

Parlaci più nel dettaglio della tua esperienza

“Volentieri. All’inizio non sapevo neppure pattinare. Progressivamente, da autodidatta e traendo spunto dalle esperienze visive sviluppate da spettatore delle gare interne giocate dalla squadra di Milano, ho coltivato una passione tale per questo sport tale da farmi convincere da alcune persone a giocare. Così ho noleggiato l’attrezzatura necessaria ed ho iniziato ad allenarmi. Nei primi anni ’90 eravamo soliti ritrovarci di domenica mattina alle 8 presso Zanica (BG). Mi sono reso conto strada facendo di avere un buon equilibrio, nonché una discreta propensione all’attacco. Così è iniziata l’avventura con l’Hockey Club Dinamo Milano, società diventata nel corso della stagione 1997-98 campione nazionale UISP battendo in finale il Fanano (compagine modenese) con il punteggio di 3-2. In quella circostanza, sono stato proprio io ad aprire le danze, segnando la prima marcatura dell’incontro. Nel 2004 si è conclusa la storia della Dinamo Milano. Dopo quattro anni di inattività, ecco la svolta.

Nel luglio 2008 in una birreria, dall’idea di alcuni ex componenti della Dinamo Milano, abbiamo fondato l’Hockey Chiefs Milano: la società ha preso il suo nome ed i suoi colori da quelli del cult-movie Slap Shot, film del 1977 con Paul Newman ambientato nel mondo dell’hockey su ghiaccio in una lega minore. I Chiefs sono scesi sul ghiaccio per la prima volta nel settembre 2008, formati da uno sparuto gruppo di ex giocatori e da alcune persone che hanno appena scoperto l’hockey e ne sono rimaste affascinate. La prima stagione ha incluso solo allenamenti e qualche sporadica partita amichevole, mentre dalla successiva il ruolino di marcia si è intensificato, con più uscite sul ghiaccio e la partecipazione al torneo di Little Hockey a Genova, un classico dell’hockey amatoriale. Dal 2014-15, giochiamo nella Nord Ovest Hockey League, costituita da compagini piemontesi, lombarde ed emiliane”.

In che ruolo giochi attualmente?

“Gioco in porta. Un giorno, mi sono sacrificato nel ruolo ed ho deciso di proseguire nelle vesti di estremo difensore. Sicuramente mi stanco di meno rispetto ad un giocatore di movimento, non faccio un allenamento specifico”.

Ci daresti qualche chicca conclusiva?

“Gioca anche una donna con noi: è Veronica Aprile. Inoltre, tra le regole aggiuntive rispetto a quelle canoniche, annoveriamo quella secondo la quale è vietato il contatto fisico. Alla luce della possibile presenza di atleti non perfettamente in equilibrio sui pattini (il livello è amatoriale, ndr), si è pensato a questo provvedimento per ridurre la possibilità di infortuni. Inoltre, curiamo da soli il merchandising attraverso la produzione e la vendita di numerosi gadget. Abbiamo una pagina Facebook ed al termine di ogni stagione sportiva ci raduniamo per premiare i giocatori che si sono maggiormente distinti nel corso del campionato”.

Hockey Milano Chiefs

CDA: Andrea Sala, Alberto Novo, Luca Bertocchi, Filippo Bianchi, Carlo Cerri, Alessandro Bertelli, Max Spano, Luca Piccinno.

Allenatore: Claudio Bianconi

corradobarbarisi@hotmail.it

Ingegnere elettronico di primo livello. Giornalista pubblicista dal 26 novembre 2015