Un grande atleta deve essere sempre accompagnato da un grande uomo. Lui non fa eccezione e un gesto come quello che ha compiuto in queste ore può essere un vero e proprio insegnamento soprattutto per i più giovani. Ha calcato palcoscenici importantissimi e prestigiosi a livello internazionale, eppure non ha dimenticato le sue origini e quei luoghi nei quali ha iniziato la sua avventura sostenuto da tanti insegnanti che hanno creduto immediatamente nelle sue immense potenzialità. La sua palestra, l’Etruria, situata nel centro storico di Prato e frequentata da molti ragazzi della città, sta attraversando un momento non semplice dal punto di vista economico e così Jury Chechi ha deciso di vendere tutti i trofei conquistati in carriera per destinare il ricavato all’acquisto di un nuovo impianto elettrico ritenuto fondamentale per non interrompere le attività giornaliere. Base d’asta fissata a 19,96 euro, il modo più originale e simpatico per ricordare l’anno in cui ha vinto la medaglia d’oro nelle Olimpiadi di Atlanta donando lustro all’intera Italia sportiva. “A volte dai piccoli gesti possono nascere le cose più grandi” ha scritto sulla propria pagina facebook senza nascondere un pizzico di commozione “tengo molto ai miei trofei, ma li ho messi all’asta per una causa che ritengo molto importante. La palestra dove ho iniziato è in difficoltà e servono fondi per realizzare un impianto elettrico”. In tantissimi si sono detti pronti a partecipare a questa particolare asta che si terrà domenica 24 marzo al centro “Pecci” di Prato in presenza di numerose autorità del mondo politico e sportivo che hanno deciso di appoggiare la lodevole iniziativa e fornire un contributo morale ed economico. Dal mondo dei cosiddetti “sport minori” (che sono migliori a tutti gli effetti) una grandissima lezione di vita e un messaggio di speranza e straordinaria umanità. Perché i veri campioni non rinnegano le proprie origini e saranno sempre grati ai luoghi, alle strutture e ai docenti che hanno permesso loro di coronare un sogno.