Cocimano: “Il gol più bello lo ha segnato mia madre! Ragazzi, abbracciate i vostri genitori”
Il suo gesto ha fatto rapidamente il giro del web a livello nazionale, in centinaia hanno preso d’assalto i social per applaudire un ragazzo che rappresenta per tanti un esempio di tenacia, coraggio e determinazione. Dietro l’abbraccio tra Salvatore Cocimano e la madre presente allo stadio c’è ben altro che l’esultanza per un gol: è il simbolo dell’unione della famiglia, della voglia di credere che questo bruttissimo momento sarà presto soltanto un vago ricordo. Intercettato telefonicamente dalla nostra redazione, il talento del Messina ha rilasciato un’intervista che consegna in eredità a tutti quanti noi insegnamenti da custodire nel cuore e nella mente:
Ci racconti un po’ le emozioni di quel momento?
“Faccio fatica a trovare le parole giuste, sono quelle sensazioni uniche che ci ripagano dopo tanti mesi difficilissimi. Non era un qualcosa di programmato, quando ho fatto gol il mio pensiero è stato quello di correre in tribuna per abbracciare mia madre e manifestarle il mio affetto e la mia immensa gratitudine per tutto quello che ha fatto per noi. Siamo una famiglia molto unita, la fede in Dio ci ha aiutato a superare momenti tristissimi. Ci sono molte istantanee che resteranno nel mio cuore per sempre: le lacrime dei miei compagni di squadra quando sono tornato sul terreno di gioco, l’affetto del pubblico, i messaggi sui social. E’ stato un gesto spontaneo, mamma era tornata sugli spalti a distanza di tanto tempo e non potevo non condividere con lei un’emozione così grande”
Un gesto che sicuramente le darà ulteriore forza per la sua battaglia…
“Lo spero, come ho detto prima abbiamo la fortuna di essere una famiglia molto unita e credente. Due anni fa, purtroppo, hanno diagnosticato un tumore a mia madre: ha combattuto e vinto la sua battaglia, ma è caduta in una profonda depressione perchè notava cambiamenti sul suo corpo e non ha accettato quanto le era accaduto. Quando sembrava che le cose stessero migliorando ha rischiato nuovamente la vita a causa di un bruttissimo incidente stradale, ancora oggi il fisico ne risente e sono necessarie cure e grandi attenzioni. Ci dicono, però, che ci sono possibilità che tutto possa tornare alla normalità: il buon Dio ci sta aiutando, lei rappresenta un esempio di coraggio e vederla di nuovo allo stadio dopo tanto tempo mi ha dato una carica incredibile. Siamo una famiglia bellissima, dopo tanti mesi bui era doveroso goderci un pomeriggio di sorrisi in cui le lacrime fossero esclusivamente di gioia”
Quanto ti ha aiutato il calcio a vivere questi anni complicati?
“Quando mia madre era in pericolo di vita mi sono dedicato completamente a lei e alla mia famiglia, per due settimane non sono andato a fare allenamento e ho anche pensato di lasciare il calcio. Poi per fortuna le cose sono migliorate e sono tornato in campo, l’affetto dei miei compagni di squadra è stato commovente. Ho rivisto le immagini, tutti sono rimasti colpiti dal mio gesto e hanno pianto con me in modo sincero. Sono quelle cose che vanno oltre un gol o una vittoria, devo soltanto ringraziarli perchè nella sfortuna mi hanno fatto sentire un ragazzo fortunato. L’ammonizione? Sì, l’arbitro ha estratto il cartellino giallo prima della ripresa del gioco ma non gliene faccio una colpa: probabilmente non aveva capito il motivo del mio gesto, non c’è nessun rancore nei suoi confronti”
In un calcio privo di valori e con tanti giovani come te che, arrivati in A, pensano quasi esclusivamente ai soldi, ai tatuaggi e alla bella vita è sicuramente importante che dalle categorie inferiori arrivi un messaggio così genuino…
“Sia chiaro che non ho la presunzione di insegnare nulla a nessuno, dico anche che non mi aspettavo tutta questa risonanza mediatica per la mia esultanza. Posso soltanto consigliare a tutti di non vivere pensando ai soldi e ai beni materiali perchè nella vita contano soprattutto gli affetti familiari. Abbracciate i vostri genitori, ringraziateli per i sacrifici che quotidianamente hanno fatto e faranno per voi. L’aspetto economico è effimero rispetto ai sentimenti autentici”
Chiudiamo parlando dei tuoi sogni nel cassetto: che futuro immagini per te?
“Sarebbe bello, un giorno, provare un’esperienza fuori dalla Sicilia. Anche la Campania mi attira molto, chissà che non possa esserci questa occasione. Vorrei soltanto che una società puntasse su di me non per il gesto che ho fatto o per la mia storia toccante, ma perchè apprezza le mie qualità calcistiche. Sono due cose che devono essere separate, devo meritarmi la fiducia dei presidenti e dei dirigenti che verranno a vedere le mie partite. Aggiungo, però, che sono felicissimo di indossare la maglia del Messina: siamo in D, ma una tifoseria del genere è di categoria nettamente superiore. Sono concentrato sulla possibilità di vincere la coppa Italia, a giugno vedremo cosa succederà”.