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Calciatore irride l’avversario: lezione di sport (e di vita) del mister

“La zona di Napoli e della periferia sono spesso realtà difficili, con pochi sbocchi ed io nel mio piccolo cerco di non lasciare soli questi ragazzi. Alleno e come volontario lo faccio anche con ragazzi con problematiche sociali importanti, ma quando li vedo e mi accorgo che non vedono l’ora di distrarsi per qualche tempo, resto la persona più felice del mondo”.
E’ coach Enzo Raia che ci racconta la sua storia di allenatore ed educatore.
Lo abbiamo contattato, però, per un episodio, che lui ha voluto stigmatizzare e portare come insegnamento per tutto il gruppo.

LA FINALE PLAY OFF

La partita alla quale si riferisce il gol “contestato” è una finale play off  under 17 di futsal tra Terzigno e Città di Acerra.
La squadra ospite, quella allenata da Raia, è in largo vantaggio e, in un’azione di ripartenza, un suo atleta, nel siglare l’ennesima rete, ha un gesto poco sportivo nei confronti degli avversari e del pubblico. In un certo senso deride gli avversari. Dopo il gol scatta l’educatore che è insito in Enzo Raia e: “Questo è un gesto che vedo fare tutti i giorni. Ma con gli amici, in una partita per divertirsi lo posso anche tollerare, ma in un contesto di squadra non è ammissibile. Ci vuole rispetto per lo sport in primis e poi, di conseguenza, per gli avversari”.
Raia non ci pensa due volte, entra in campo, non festeggia, e richiama in panchina l’autore del gol: “Gli ho detto cose che dovrebbero dire tutti gli allenatori e tutti i genitori ai propri figli. Non si manca di rispetto all’avversario e, poi, non si può mai sapere che tipo di reazione può avere la squadra che viene derisa. Si possono innescare delle scintille inutili per via di un gesto poco corretto”.

CALCIATORE PENTITO

Il giovane atleta si è pentito: “Mi ha detto che è stato un gesto sbagliato ma che è, a mio avviso, frutto del loro modo di fare quando giocano tra amici”.
Le sue lezioni di “vita” durante gli allenamenti, però, non sono bastati: “Io dico sempre che le partite si vincono sul campo utilizzando un sano agonismo ma sempre nel rispetto delle regole e dell’avversario. Altri mezzi, poco leciti, come parole fuori posto o altro ancora non devono far parte del loro bagaglio sportivo. Io voglio che quando andiamo via da un campo avversario il pubblico e i dirigenti ci possano additare come squadra esemplare e come esempio da seguire”.
Sui genitori: “Spesso i genitori hanno una mentalità diversa rispetto agli insegnamenti che noi istruttori cerchiamo di dare ai bambini. Ma dobbiamo far capire anche a loro che nello sport si può vincere, pareggiare o perdere, ma nulla è più importante della crescita del bambino”.

⚽️ #ThisIsFutsal, il gesto di fairplay del Città di Acerra

👏👏👏 Prima educatori e poi allenatori, perché chi insegna ha il diritto e il dovere di essere Enzo Raia SEMPRE!⚠️ La prima regola dello sport è il rispetto dell'avversario ⤵️📹 Punto5.it

Pubblicato da Divisione Calcio a cinque su Venerdì 12 luglio 2019

 

alfonso.pierro@libero.it

“A volte un vincitore è semplicemente un sognatore che non ha mai mollato” 
(Nelson Mandela).