Home / ALTRI SPORT  / Boccia paralimpica: la storia di Mauro Perrone, un campione…insuperabile

Boccia paralimpica: la storia di Mauro Perrone, un campione…insuperabile

“Dalla nascita ho una tetraparesi spastica, una disabilità di origine celebrale che limita il movimento e il linguaggio. Questo non mi ha impedito di fare una vita come tutti gli altri, diversa per alcuni aspetti, sicuramente non piatta e noiosa”. E’ Mauro Perrone, 29enne milanese, atleta della disciplina paralimpica della boccia, a raccontare la sua storia ai nostri microfoni: “Ho frequentato le scuole come tutti gli altri, ho fatto il liceo scientifico ma ero un asino in matematica. Mi sono laureato in giurisprudenza alla Bicocca in cinque anni e mezzo, con un voto di 103/110”.

Nel 2013 si trasferisce a Barcellona per fare l’Erasmus. Ed è qui che si avvicina alla disciplina della boccia: “Dal 2006 ho praticato l’atletica, prima sui 100 metri che correvo in 45 secondi e poi lancio del peso, del disco e della clava, che non la disciplina dei Flinstones ma è una disciplina sostitutiva del giavellotto per le disabilità fisiche gravi. Nel lancio della clava sono stato anche record italiano con quasi 20 metri e ho vinto diversi titoli italiani di categoria. Poi sono partito per la Spagna e dovevo scegliere: o continuare in queste discipline, ma dovevo cercare un club, oppure cambiare sport. Mi era venuta la fissa di trovare uno sport dedicato ad una persona con disabilità fisica grave perché nello sport paralimpico, nell’atletica, ci sono tante disabilità fisiche però la paralisi celebrale è un po’ emarginata nel senso che sono più spettacolari altri tipi di gare con atleti amputati o con paraplegia”.

Così Mauro va alla ricerca di informazioni su questo sport: “Ho visto dei video su internet delle Paralimpiadi di Londra e Pechino e ho trovato questo sport che apparentemente non mi sembrava nulla di complicato, cioè delle persone in carrozzina che lanciavano delle bocce strane, non di ferro ma di pelle in un palestra. E dato che a Barcellona avevo scoperto che era molto diffusa questa disciplina, ho provato anche io. A cinque minuti dal campus universitario dove risiedevo c’era una squadra allenata da Liliana Pucci, una ragazza argentina di chiare origini italiane. Della squadra facevano parte di due ragazzi che erano nel giro della nazionale spagnola e avevano appena partecipato alle paralimpiadi di Londra. Quindi ho capito di cosa si trattava, Liliana mi ha dato le basi per gli allenamenti ed io ho manifestato sin da subito la volontà di diffondere questo sport anche in Italia”.

Nel 2013, dopo l’Erasmus in terra iberica, Mauro fa rientro in Italia con l’obiettivo di diffondere questa disciplina anche nel Belpaese: “Sin da subito ho rotto le scatole alla Federazione e ho scoperto che c’era una ragazza di Torino che da circa un anno aveva provato questa disciplina, anche se lei gareggiava nella categoria della boccia paralimpica con scivolo, ossia senza l’uso delle mani e dei piedi. Ho iniziato a promuovere questo sport, mettendo su una squadra e utilizzando la palestra dell’Università. Con la mia ex squadra di atletica abbiamo avviato l’attività anche a Magenta, poi abbiamo iniziato un po’ a girare, tra Milano, Varese e Padova con l’obiettivo di promuovere questa nuova disciplina nel Nord Italia. Con il tempo l’attività si è diffusa e il numero degli aderenti è cresciuto”.

Nel 2016 Mauro vince il primo campionato italiano svoltosi a Padova e nello stesso anno partecipa in Portogallo alla prima competizione internazionale in cui rappresenta il tricolore: “Ne abbiamo prese di santa ragione ma io ho vinto la prima partita a livello internazionale contro il Giappone. E da lì è stato un crescendo. Gli allenamenti da 1 o 2 a settimana sono diventati 4 o 5, i ragazzi interessati sempre di più, si è formato un campionato italiano una volta all’anno e il movimento è cresciuto tanto, anche con l’aiuto di tanti volontari”. Il 2017 è l’anno della svolta: “Due anni fa siamo passati dalla federazione paralimpica alla federazione italiana Bocce, guidata da Giulio De Santis che è stato per trent’anni al Comitato Italiano Paralimpico e segretario generale di Pancalli”. Nel frattempo Mauro vince alcune gare a livello internazionale e si ritrova al 32esimo posto del ranking mondiale, posto utile per poter disputare i Mondiali: “Grazie a questo piazzamento l’Italia per la prima volta partecipa ad un Mondiale”.

Dopo aver vinto l’ultimo campionato italiano a squadre con la sua “SuperHabily” a Torino, Mauro partecipa agli Europei di Siviglia a fine agosto che rappresenta la sua ultima gara ufficiale, prima di prendere una decisione maturata da tempo: “Prima degli Europei avevo già in mente di smettere, per dedicarmi ad allenare i ragazzi e proseguire nell’opera di promozione di questa disciplina, visto che in questi anni tra allenamenti, lavoro e gare, l’ho fatto in maniera marginale. Ultimamente i risultati sono calati ed è giusto lasciare spazi ad altri ragazzi più giovani ma anche più bravi che, se seguiti bene, possono raggiunti risultati più alti di quelli che ho raggiunto io”. Mauro è particolarmente soddisfatto di quanto fatto in carriera: “Ho giocato tante gare a livello internazionale e ho avuto la possibilità di conoscere tanti atleti soprattutto europei, è stato tutto fantastico. Ed ora mi impegnerò sempre di più per dare questa possibilità a molti altri ragazzi, sia in Lombardia che, mi auguro, in tutta Italia. Una cosa a cui tengo particolarmente: abbiamo fatto partire il primo torneo territoriale del Nord Ovest, che coinvolge quasi 50 atleti di Lombardia e Piemonte, in modo da dare la possibilità a questi ragazzi di fare un minimo di gare durante l’anno”.

Il movimento è in crescita, in pochi anni molti ragazzi si sono avvicinati a questa disciplina che ora vanta circa ottanta aderenti in tutta Italia, grazie anche alla tenacia e all’impegno di Mauro Perrone, che ora, una volta abbandonata l’attività agonistica, potrà dedicarsi ancora con più determinazione all’affermazione di questa disciplina su tutto il territorio nazionale. Avanti così, Mauro!

 

 

mesposito_it@yahoo.it

Il miglior modo per predire il futuro è crearlo!