OffSide/’Istanbul United’, quando il tifo può fare una rivoluzione
MILANO – “Istanbul United”, secondo film proiettato a OffSide, il Festival cinematografico del calcio, in corso di svolgimento a Milano, vede come protagoniste le tifoserie di Galatarasay, Besiktas e Fenerbahce, rivali da sempre, che danno il cuore, l’anima per le proprie squadre. Negli anni ottanta tra i vari gruppi di ultras scoppiò una vera e propria guerra, con morti, feriti, agguati. Dopo la tregua degli anni 90, i rapporti di tensione tra le tifoserie si sono riacutizzati a seguito dell’uccisione di due tifosi prima di una partita del Galatasaray. Per anni, decenni, gli ultras di queste tre squadre sono balzati alla ribalta della cronaca per la loro reciproca rivalità e odio, spesso provocando scontri estremamente violenti, con innumerevoli ferite e persino morti. Nel 2013, quando la Turchia è stata scossa dalle proteste nazionali e i cittadini comuni hanno preso una posizione contro la polizia, è successo qualcosa di straordinario: per la prima volta in assoluto gli ultras dei tre club si sono uniti, fianco a fianco, per protestare e combattere contro il regime di Erdogan.
Il regista del film, Farid Eslam, documenta l’alleanza tra gli ultras attraverso il racconto di tre tifosi rivali, durante le proteste a Gezi Park, in cui le squadre antisommossa filo-governative si erano contraddistinte per un atteggiamento ai limiti della legalità, con uso massiccio di spray al peperoncino su persone inermi e lanci di gas lacrimogeno ad altezza d’uomo. Il bilancio fu di 9 morti e oltre 8.163 feriti.
Una rivoluzione nata grazie al contributo di tifosi rivali, capaci di superare il reciproco odio radicato l’uno verso l’altro e bravi a dare agli altri manifestanti, comuni cittadini, coraggio e speranza.