Aspettando le Olimpiadi – Anversa 1920: l’inno italiano? ‘O sole mio
Il nostro viaggio verso Tokyo 2020 è stato denominato “Aspettando le Olimpiadi“. Per quanto l’espressione Olimpiadi sia entrata nel linguaggio comune, l’espressione corretta per indicare una edizione dei giochi olimpici è appunto Giochi olimpici oppure Giochi della VII Olimpiade. Con la parola Olimpiade, infatti, nell’antica Grecia si indicava il periodo che passava tra un’edizione e l’altra dei giochi. E per celebrare i giochi venivano messi da parte anche i conflitti tra le varie città-stato, le polis.
Cosa che invece non è accaduta nel XX secolo. Ci eravamo infatti lasciati a Stoccolma 1912, con la volontà di ritrovarci nel 1916 per raccontare un’altra edizione dei giochi. Purtroppo, però, la Prima guerra mondiale – combattuta tra il 1914 e il 1918 – non rese possibile lo svolgimento degli stessi. Quella che doveva essere quindi la Sesta Olimpiade – ospitata da Berlino – non si tenne, quindi ci si ritrova ora a parlare di Anversa 1920, ossia i Giochi della VII Olimpiade. Stiamo parlando di esattamente cento anni fa.
I GIOCHI DELLA RIPARTENZA – Furono i giochi della ripartenza dopo lo stop forzato a causa del conflitto bellico: era tanta infatti la volontà di ripartire e in questa edizione, per la prima volta, viene effettuato il giuramento degli atleti e per la prima volta appare la bandiera olimpica, ossia la bandiera a cinque cerchi.
La stessa è stata disegnata dal barone Pierre de Coubertin: i cinque cerchi sono i cinque continenti “uniti dall’olimpismo” mentre i colori – bianco compreso – si possono trovare in tutte le bandiere del mondo. Nel senso che in ogni bandiera di tutte le nazioni dell’epoca – ossia di quando de Coubertin disegnò la bandiera olimpica – c’è almeno uno di quei colori. Inoltre, proprio ad Anversa 1920 per la prima volta volarono le colombe nel corso dei Giochi olimpici.
IL MEDAGLIERE – Ugo Frigerio, Nedo Nadi con le sue cinque medaglie e tanti altri: l’Italia, pur non piazzandosi sul podio del medagliere (Stati Uniti 41-27-27, Svezia 19-20-25, Regno Unito 15-15-13), ottenne 13 ori, 5 argenti e 5 bronzi.
‘O SOLE MIO – Sarebbe sufficiente fermarsi qui: i Giochi della ripartenza, i successi dell’Italia e i record di Nedo Nadi. Eppure, un aneddoto curioso viene tramandato dalla storiografia olimpica. Dopo la vittoria di Ugo Frigerio (che si impose sia nella marcia 3 km sia in quella 10 km) pare che la banda musicale non avesse gli spartiti per suonare l’inno nazionale italiano. Nessun problema: il direttore d’orchestra decise di far suonare ‘O sole mio, in quanto i musicisti la conoscevano a memoria.
ENCORE PARIS – Nel 1924 per la seconda volta i Giochi si sarebbero tenuti a Parigi: per la prima volta una città si trovava a ospitare la manifestazione per la seconda volta.
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