Quaden Bayles, il bimbo vittima di bullismo, in campo con i suoi campioni
L’antidoto migliore per combattere il bullismo è sapere di non essere soli. Lo sa bene Quaden Bayles, un bambino australiano di nove anni, affetto da acondroplasia, patologia caratterizzata da uno sviluppo anomalo dello scheletro che provoca una delle più comuni forme di nanismo, oggetto di scherno da parte di alcuni coetanei.
Il video diffuso dalla mamma, Yarraka Bayles, in cui il bambino pronuncia parole terribili (“Voglio uccidermi, voglio morire”), ha fatto il giro del web. In tantissimi si sono mossi per mostrargli solidarietà, tra cui l’attore Hugh Jackman che ha postato un video-messaggio su Twitter, con una dedica particolare: “Quaden, sei più forte di quello che pensi. A tutti quanti, per favore siate gentili l’uno con l’altro. Il bullismo non va bene, punto“.
Anche la sua squadra del cuore di rugby si è mobilitata per fargli sentire affetto e vicinanza, l’Indigenous All Stars, squadra che rappresenta gli aborigeni australiani dello Stretto di Torres. Così Quaden, un paio di giorni fa, è sceso in campo accanto ai suoi campioni preferiti. “È stato il giorno più bello della sua vita”, ha riferito la madre alla Bbc, raccontando il sogno del bambino di diventare un giocatore di rugby.
Per Quaden le sorprese non sono finite qui: il comico statunitense Brad Williams, anch’egli affetto da nanismo, ha lanciato una campagna di raccolta fondi on line per invitare Quaden in California e farlo andare a Disneyland. In soli due giorni ha raccolto circa 500mila dollari.