Oronzo Canà, Aristosteles e la Longobarda sbarcano in Inghilterra
La fortunata pellicola “L’allenatore nel pallone”, diventata un cult della cinematografia italiana, a distanza di 35 anni dalla sua prima uscita, è arrivata anche in Inghilterra. Uno dei più importanti tabloid ingles, The Guardian, ha dedicato una pagina intera ad Oronzo Canà che portò la Longobarda ad una sofferta salvezza, contro il volere del Presidente Borlotti. “Prima di Mike Bassett c’era Oronzo Canà“, così esordisce la giornalista Nicky Bandini, che definisce il film del regista Martino, uscito nel 1984, come una specie di ispiratore del film inglese “Mike Bassett: England Manager” del 2001. Storie simili ma contesti diversi: da una parte un immaginario allenatore di calcio inglese, interpretato da Ricky Tomlinson che riuscì ad allenare squadre di alto livello. Dall’altra la storia di Banfi-Canà che tutti ben conosciamo. Entrambe le parodie ben riuscite che raccontano del calcio, dei suoi difetti e dei suoi eccessi.
“Alcune delle scene più divertenti ruotano attorno al calciomercato”, scrive Bandini raccontando del film L’allenatore nel pallone, “attraverso una serie di movimenti di giocatori da rilasciare sono riuscito ad ottenere tre quarti di Gentile e sette ottavi di Collovati, oltre a metà di Mike Bongiorno“, ricordando la scena in cui Borlotti illude Canà di aver concluso un accordo impossibile per una neopromossa in Serie A.
“Nel disperato tentativo di migliorare la sua fragile squadra“, prosegue la giornalista, “l’allenatore-manager si reca in Brasile in cerca di talenti”. Tra disavventure ed equivoci, Canà, accompagnato dagli due osservatori imbrogloni Bergonzoni e Gigihno (interpretati da Gigi e Andrea), scopre un talento amatoriale, Aristoteles, che diventerà la nuova stella di Longobarda.
The Guardian dà un giudizio positivo sul film: “Il film cerca, nel suo modo goffo, di inviare anche messaggio positivo sul razzismo. Il personaggio di Aristoteles viene ostracizzato dai suoi nuovi compagni di squadra, che rifiutano di condividere una stanza d’albergo, ma Canà lo tratta teneramente e non batte ciglio quando il giocatore inizia una relazione con sua figlia”. La giornalista racconta anche il suo stupore nella visione del film: “Nonostante tutti i suoi difetti non posso negare di essere rimasta incantata quando l’ho rivisto. L’Allenatore nel Pallone era un film del suo tempo, ma in un certo senso anche avanti, portando i calciatori della vita reale nella sfera dell’intrattenimento in un modo che raramente era accaduto prima”.
Ora anche gli inglesi potranno apprezzare la famosa Bi-zona e il modulo 5-5-5 del vulcanico allenatore Canà.