“Non è stato facile. Abbiamo rischiato di uscire in semifinale contro Mestrino. Poi ai tiri dai sette metri ho dovuto fare delle scelte obbligate perchè non tutte hanno esperienza di gestire certe tensioni”.
E’ Alessandro Cavallaro, coach della formazione dell’Oderzo che ha battuto in finale di Coppa Italia la Jomi Salerno per 30 a 20.
La vittoria nella semifinale, però, gli ha regalato il sogno di giocarsi un’altra finale: “Dopo due finali di Coppa Italia e due gare scudetto ci speravo di portare a casa un titolo”.
Però Salerno non era al completo.
Il covid ha condizionato e condiziona il campionato e le gare di Coppa.
Questa volta è toccato a Salerno, mentre in SuperCoppa toccoò ad Oderzo, che, alla fine, rinunciò: “Non potevamo partire per giocare la partita. Avevamo 13 ragazze positive. E’ stata dura riprendere il ritmo”.
Sulla gara di finale: “E’ stata una partita equilibrata nel primo tempo. Noi avevamo pensato di difendere col 5 – 1 fin da subito con Vitobello che si è sacrificata giocando una grande gara”.
La svolta della partita: “Ad un certo punto della gara loro sono state molto più prevedibili e, forse, la stanchezza, dovuta ad un roster non completo, ha fatto la differenza”.
“Duran è stata strepitosa, continua Cavallaro, ma sono giorni che le ripetevo che questa doveva essere la sua partita e che non poteva non giocarla all’altezza della sua fama”.

Foto: Gandolfi