Home / EDITORIALE  / Storie | Dai campi di calcio al set: la doppia vita di Edoardo Buscetta

Storie | Dai campi di calcio al set: la doppia vita di Edoardo Buscetta

Calcio e cinema, due mondi paralleli e intriganti che fanno parte della vita di Edoardo Buscetta, palermitano, classe 2005, già noto al pubblico televisivo. Talento poliedrico, Edo si divide tra passione per il pallone e quella per il set cinematografico. Con lui è quasi un’intervista ‘doppia’.

“Il calcio è una passione che nasce fin da piccolo. Le maestre delle scuole materne hanno riferito che già a 3 anni palleggiavo con le palline – ci racconta – gioco a calcio da quando avevo 4 anni. Crescendo ho praticato, contemporaneamente, anche altri sport, come la pallanuoto e il pugilato per migliorare la resistenza e la rapidità, caratteristiche importanti nel calcio. Ho fatto anche ginnastica posturale, attività che continuo a fare quando riesco perchè purtroppo non vivo più a casa e quindi non riesco sempre a praticarla”.

Protagonista delle serie TV “La mafia uccide solo d’estate”, “Viola come il mare” e al cortometraggio “Paolo e i suoi angeli” dedicato alla storia del giudice Borsellino, oltre a diversi lavori, Edoardo si avvicina a questo mondo per caso: “Mio cugino, che vive a Milano, ha visto un annuncio in cui Pif cercava un ragazzino con i miei colori, capelli castani, occhi chiari, di 10 anni circa. Manda il link nel gruppo della famiglia e mi chiede: Edo, perchè non mandi le foto? All’inizio non mi interessava, poi mi sono convinto e cosi abbiamo inviato le foto. La produzione mi invita per  il giorno dopo in un teatro di Palermo. Mi fanno alcune domande, mi chiedono se avessi precedenti esperienze nel cinema. La mia risposta è stata tranchant: ‘ho appena 10 anni, al massimo ho fatto il Capitan Uncino a scuola’.

Così, a soli 11 anni, si ritrova ad interpretare il ruolo di Salvatore Giammaresi, il ragazzino protagonista della nota serie televisiva “La mafia uccide solo d’estate”: “Torniamo a casa dopo la selezione – continua  – e sulla mail di mio padre troviamo la richiesta di provini: faccio il provino, vengo selezionato e dopo 20 giorni sono sul set a girare le scene del film”.

Si ritrova catapultato in un mondo totalmente nuovo per lui, perchè il mondo cinematografico, si sa, è molto esigente: “Mi affidano un dialogue coach, Daniele Dilli, che mi aiuta a capire i tempi delle battute, lo studio del personaggio, l’impostazione della voce. Sul set ho conosciuto la storia della Sicilia, di quella Palermo sconvolta dai terribili attentati di mafia, non facile per un bambino di 10 anni che viveva fino ad allore spensierato e sereno”. I suoi modelli di riferimento sono gli attori con gli ha recitato: “Claudio Gioè e Francesco Scianna per me sono il top. A livello internazionale ammiro molto Brad Pit, uno dei migliori in assoluto”.

Dal punto di vista calcistico è cresciuto nelle giovanili della Tieffe e del Terzo tempo. Dopo aver fatto tutta la trafila nel Palermo “di cui sono tifosissimo, ho fatto l’abbonamento per 14 anni di fila”, Edoardo vive le prime esperienze in Eccellenza con le maglie del Mazzarone e del Gela, fino al debutto in D nella passata stagione con la maglia della Nuova Igea Virtus, dove colleziona 3 presenze.

Ruolo centrocampista, quest’anno l’allenatore l’ha schierato da terzino. A causa di un infortunio è rimasto fermo per un pò di tempo, “poi è stata dura riprendere il ritmo”, ci confida. Si ispira a grandi centrocampisti del passato come Pirlo o Busquets e del presente come Rodri, ma visto il cambio di ruolo ora non disdegna Alexander-Arnold. Fresco di riconferma all’Igea, è già pronto per la nuova stagione.

Edoardo vive lontano da Palermo ormai da 3 anni. Vive da solo, è già autonomo, molto maturo per la sua età, e oltre a calcio e cinema non trascura gli studi. Il mese scorso si è diplomato al liceo classico di Barcellona Pozzo di Gotto con il voto di 92/100. Ma non vuole fermarsi qui: “Ho già fatto l’iscrizione alla facoltà di Storia e Filosofia all’Università di Messina. Il cinema, al momento, l’ho messo un attimo da parte, anche se sempre l’agenzia che mi segue. Il calcio continua ad essere la mia passione più grande ma sono consapevole che a questo livello non mi potrà permettere di vivere”.

Ha le idee molto chiare: “Per questo voglio andare avanti con gli studi universitari per potermi creare un futuro rose”.

Il cinema può attendere, può rientrare quando in qualsiasi momento magari dopo una formazione intensiva di recitazione: “Il cinema, rispetto al calcio, non ha una scadenza, posso riprendere quando voglio. Io guardo in faccia alla realtà e cerco di essere concentrato sugli obiettivi, su quello che voglio fare, bisogna essere realisti ed essere consapevoli che a tutto c’è un limite”.

Il futuro è dalla sua parte: “Io voglio fare tutto e voglio farlo anche bene”, la sua chiosa finale.

In bocca al lupo Edoardo!

mesposito_it@yahoo.it

Il miglior modo per predire il futuro è crearlo!