Jury Chechi: Impianti, Formazione e Scuola i punti salienti per una nuova FGI
Anche Salerno tappa del suo tour a caccia dei voti per scalare la presidenza della Federazione Ginnastica d’ Italia: Jury Dimitri Chechi, per tutti, Il Signore degli Anelli, ha fatto visita al Palazzetto Acquamare Sport in via Generale Clark. Pluriolimpionico, vincitore di vari titoli italiani, europei e mondiali Jury da Prato al cospetto di una platea attenta ed eterogenea ha presentato il suo programma per riformare la federazione ginnastica italiana. Pochi punti, ma idee chiare, presentati nel suo intervento: “La federazione deve fare un piano più dettagliato possibile per garantire attrezzature e impianti adeguati agli standard attuali, attualmente si fa poco e male, senza questi elementi base non si può andare da nessuna parte; necessario puntare a premiare le società che lavorano meglio. Il metodo meritocratico è il più giusto e semplice da applicare”. Secondo punto cruciale per Chechi è: “la formazione dei tecnici e delle giurie. Lo farei domani, se diventassi presidente, applicando un concetto elementare: ogni regione ha almeno un tecnico preparato cui delegare la formazione territoriale di competenza con fondi stanziati dalla federazione centrale per i comitati regionali che dovrebbero contrattualizzare il tecnico preposto. In questo modo ci sarebbe un professionista punto di riferimento per ogni società che abbia un reale interesse a svolgere un lavoro di qualità. La formazione si fa in palestra, non solo con la teoria. Deve esserci formazione continua, capillare. Fondamentale è anche la formazione delle giurie nazionali e internazionali che non possono svolgere il proprio compito in cambio di niente. La giuria deve avere un ruolo, retribuito, molto più importante dell’attuale”. Terzo punto fondamentale del suo programma è la scuola. “Sulla scuola si aprirebbe un capitolo enorme. Mi chiedo perchè la ginnastica non sia presente nella scuola in maniera strutturata, completa, dalla Valle D’Aosta alla Sicilia. Abbiamo tutto per valorizzare la ginnastica nelle scuole: testimonial, know-how e non facciamo abbastanza”. “La mia candidatura nasce dal profondo desiderio di fare qualcosa per la ginnastica; dobbiamo essere chiari, il vero problema della FGI è quello delle risorse. Da venti anni il bilancio della federazione è inalterato, possiamo fare molto di più”. Chechi chiude il suo accorato intervento lanciando un appello per la sua candidatura: “Se ci si crede fino in fondo i sogni diventano realtà. Datemi fiducia sono certo che non vi deluderò!”
Chissà se avrà la fiducia desiderata, certamente ha conquistato la simpatia di una platea rapita dall’aura olimpica di un campione senza tempo che probabilmente merita di governare la federazione cui ha dato tanto lustro. Strana questa nostra Italia: quasi mai i campioni sportivi hanno la possibilità di gestire il movimento dal quale provengono. Magari Jury Chechi potrà rappresentare una piacevole eccezione. Seguiremo gli sviluppi!