ADS BASKET RUGGI SALERNO: IL PROF. MIRRA “SARO’ UN ALLENATORE FISICO”
Salerno – La Asd Basket Ruggi Salerno sa che per preparare una grande stagione ha bisogno di curare i dettagli. I protagonisti della stagione, sono sempre gli atleti, ma intorno a loro bisogna costruire un gruppo di professionisti che supportano il gruppo. Sicuramente, oltre, ad allenatore, direttore sportivo, le squadre necessitano di un preparatore fisico esperto, che sappia, soprattutto, gestire i carichi di lavoro che, spesso devono essere diversi.
L’Ad Basket Ruggi Salerno ha creduto nelle qualità e nella preparazione del dott. Dario Mirra, osteopata, laureato in scienze motorie e laureando in scienze biologiche al quale, quest’anno ha affidata la cura fisica e non solo, delle atlete. “La collaborazione che avrò l’onore di avere con il Basket Ruggi quest’anno si baserà su due cardini” – ammette Mirra – “Il mio ruolo sarà innanzitutto quello di “allenatore fisico” e non “preparatore atletico”, termine quest’ultimo ormai superato, infatti, l’allenatore fisico è la figura che affianca l’allenatore, modulandone i carichi e il lavoro, che inserisce il suo intervento quanto più possibile in un contesto specifico e tecnico-tattico. Percui cercherò di non essere quella figura che “sottraeva” tempo al gioco, che faceva “correre” gli atleti, che doveva “far mettere benzina” nel pre-campionato, ma una figura ormai evoluta e vicina all’allenatore e non messo in palestra a somministrare pesi senza vedere cosa succede in campo”.
Un professionista serio e preparato, con all’attivo diverse esperienze in settori sportivi di buon livello, continua “L’obiettivo inoltre è anche quello di inquadrare le atlete, in un ottica posturale e qualitativa del movimento, al fine di cercare di limitare gli infortuni e sostenere la prestazione. La mia collaborazione con il prof. Roberto D’Elia e il suo metodo, chiamato appunto “metodo posturale D’Elia” di cui sono il direttore scientifico, si basa appunto su alcuni punti per noi fondamentali: lavorare con allungamenti sia analitici che globali, sia statici che dinamici, normalizzare il sistema nervoso neurovegetativo e favorire sia “l’attivazione”, nel caso di pre-partita, che il “rilassamento” in fase di defaticamento, lavorare su diversi piani dello spazio per raggiungere sia il piano “fasciale” che “muscolare”, lavorare sulla stabilità del “core””.