AL LICEO DE SANTIS DI SALERNO SI PARLA DI SPORT COME CHIAVE PER ECCELLERE NELLA VITA
Sabato mattina nell’auditorium del Liceo De Santis di Salerno si è svolto un incontro con gli alunni che hanno avuto il privilegio di ascoltare storie di sport e di vita quotidiana.
Ad attrarre l’attenzione della giovane platea è stato soprattutto il racconto della mamma di Paolo Masullo, giovane che per una sventura ha lasciato presto la vita terrena. Lei ha parlato di suo figlio come esempio di lealtà e come un ragazzo che della scuola apprezzava il suo insegnamento di doversi misurarsi nella vita. Un ragazzo che amava lo sport perchè lui con lo sport aveva una relazione speciale. Amava rispettare le regole, amava la bellezza del mondo delle regole.
Perchè il rispetto di esse permette una competizione leale e rispettosa.
La mamma continua il suo racconto lanciando un messaggio ai giovani presenti in platea: “Bisogna dare il meglio di sè per potersi confrontare al meglio con gli altri”.
Altro intervento interessante è stato quello del dottor Claudio Guarnaccia, Direttore della Pastorale Sport e Tempo libero Arcidiocesi di Salerno, che ha voluto esaltare i valori dello sport perchè, il mondo dello sport, fa vivere emozioni vere e non virtuali e, giustamente, fa mantenere relazioni autentiche. I ragazzi, a suo dire, hanno bisogno di questo tipo di relazione perchè mettono a nudo le debolezze e i punti di forza di ogni individuo. La ricchezza dello sport è che permette di far gestire il conflitto col compagno, ti permettono una relazione proficua con l’allenatore e questi tipi di esperienze diventano fondamentali nella crescita di un ragazzo.
Alla fine ha voluto abbinare alla parola sport la passione, la perseveranza e la fatica.
La passione, secondo il pensiero di Alberto Maselli, deve essere il motore dell’animo perchè senza di lei la vita, lo sport è immensamente triste. Una giovinezza senza passione per l’altezza (intesa come voglia di arrivare) è una giovinezza povera. Bisogna insegnare e trasmettere ai ragazzi di guardare in alto;
La perseveranza: Per arrivare ad un obiettivo bisogna allenarsi, ma potrebbe non bastare. Allora citando Pier Giorgio Frassati, Guarnaccia spiega una regola fondamentale per lo sport e per la vita: guardare verso l’alto. La cosa più semplice nella vita, come nello sport, è prendere la strada in discesa e non quella che porta verso la vetta di una montagna. Solo la perseveranza , la volontà e si crede in quello che si fa si possono superare tutti gli ostacoli.
Interessante anche l’intervento di Giuliano De Crescenzo, mental coach, che ha cercato di far capire ai ragazzi che le emozioni vanno gestite ed indirizzate.
Pasquale Cuffaro, docente della Scuola Regionale dello Sport Coni Campania, invece, dice, a giusta veduta, che il calcio è la metafora della società. La società porta ad una competizione, a volte esasperata, tanto che evidenzia un dato allarmante quello degli incidenti mortali provocati dai tifosi di calcio (i decessi bellici della prima guerra mondiale sono di gran lunga inferiori).
L’antagonismo esasperato non produce a nulla di buono ed anche l’aspetto tecnico ormai è diventato accessorio perchè il mondo cerca più notizie “social” sulla una squadra di calcio o sul suo giocatore preferito.
Infine l’intervento di Valeria Agosti e Vesna Benkovic, ex atlete di pallamano, e che rappresentano la storia dell’Handball salernitano. Agosti e Benkovic sono riuscite a vincere il primo scudetto nazionale della città di Salerno.
Agosti ha evidenziato che la spinta emotiva dei tifosi ha permesso alla loro formazione di superare tutte le difficoltà e le ha portate a superare ogni difficoltà oggettiva e permesso di arrivare a vincere il primo scudetto.
Oltre ai tifosi, ciò che ha contribuito al loro successo, è stato il loro gruppo che non è mai stato formato da semplici compagne di squadra, ma vere amiche. Dopo tanti anni sono ancora una famiglia.
La Benkovic, invece, ha raccontato la sua idea di voler contribuire ad un progetto di Handball libero a tutti dove si vuole esaltare il concetto di “famiglia”, quei valori che hanno reso possibili tutti i suoi traguardi sportivi. Amicizia, libertà di pensiero e rispetto dell’avversario portano al progetto Handball 0 a 0 che prevede un gioco libero da ogni pressione e stress.