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ALLA SCOPERTA DELLE “STAMPELLE” AZZURRE: UN SUCCESSO DEDICATO A STEFANO STARVAGGI

Daniel Priami, Pier Gardino, Arturo Mariani, Riccardo Tondi, Carlo Avelli, Francesco Messori (C), Emanuele Padoan, Daniele Piana, Paolo Capasso, Gianni Sasso, Emanuele Leone, Luigi Magi questi i nomi che hanno portato il nome dell’Italia in alto, più in alto in rispetto a quei calcoli che si fanno a tavolino prima di un evento sportivo e che molto spesso come oggi, vengono smentiti dal campo. Già perchè in campo non si va con carta e penna, ma con la testa e con il cuore, come ripetono gli azzurri prima di ogni incontro: “con la testa con il cuore e per Stefano”. Sì, perchè in realtà c’è un tredicesimo giocatore sempre presente, il fantasista Stefano Starvaggi, al quale i compagni avevno promesso una qualificazione ai Mondiali del prossimo anno…e hanno fatto molto di più!
L’Italia di oggi è bella, piace e si piace, i ragazzi si divertono e non sbagliano praticamente nulla. Il fatto che l’avversaria si chiami Irlanda è solo un caso, oggi contro i nostri ci sarebbe potuta essere Inghilterra, Turchia o Russia, nulla sarebbe cambiato, gli azzurri avrebbero fatto saltare la schedina del più incallito scommettitore.
Il cambio di passo è avvenuto dopo la sconfitta con la Spagna: “Alle volte un gruppo non sa di essere una squadra. Alle volte occorre una sconfitta perché lo capisca. Questo gruppo ora è una vera squadra!” dice CT Vergnani dopo la gara. Dopo quella partita gli azzurri non si sono persi d’animo, hanno acquisito tranquillità e consapevolezza, hanno messo da parte le partiture da solista per suonare la stessa sinfonia, sotto la direzione dei loro maestri d’orchestra Vergnani, Zarzana e Gronchi. Difficile trovare oggi un migliore in campo, Priami e Gardino impeccabili tra i pali; Tondi, Mariani, Leone, Magi e Capasso mordono le caviglie degli attaccanti avversari; Sasso si sacrifica in ogni parte del campo; Messori e Padoan motori del centrocampo, nascondono la palla agli avversari; Avelli non fa ragionare la difesa; Piana tiene palla, fa salire la squadra e come un rapace dell’area di rigore, ribadisce per due volte in rete con freddezza e senso della posizione. Con questi presupposti, la mente va subito al al prossimo campionato mondiale in Messico: l’Italia ora sa di essere forte e non lascerà spazio a nessuno.

fonte notizia: http://nazionalecalcioamputati.it

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