ANCORA SPETTACOLI INDEGNI SUI CAMPI DI CALCIO. ED I BAMBINI DANNO UNA LEZIONE DI CIVILTA’ ED EDUCAZIONE
Lo sport vive un momento di regressione tale che dopo tanto parlare ci si ritrova ancora a dover parlare di momenti indegni sia per educazione sia per etica.
Gare amichevoli tra Scuole Calcio che per poco non terminano a rissa solo perché l’allenatore (folle!) di turno fa di tutto per vincere la partita. Purtroppo non hanno ancora capito nulla. Il calcio deve essere gioia e, ai bambini, a cosa serve insegnare ad usare mani e bocca per vincere una gara?
Insegnate il calcio l’educazione e il rispetto sono cose che si ritroveranno anche nella vita. Vincere a tutti i costi una partita non rende sicuramente migliore l’allenatore o la sua Scuola Calcio.
Ma il clou in questo fine settimana si è visto sul campo “Andrea Bolognese” di Capezzano dove si è disputata la seconda giornata del Campionato Interprovinciale CSI (Open – Calcio a 11) tra Atletico Porticciolo e Be.Fit.
A pochi minuti dal termine i padroni di casa conducevano per una rete a zero ma la gara era diventato una battaglia di tutt’altro sport. Allora il direttore di gara si vedeva costretto a chiudere la contesa anzitempo.
Morale della favola: gomiti alzati per far male, calci a palla lontana cosa che ha innescato una piccola rissa.
Sugli spalti, dove di solito giocano i bambini iscritti alla Scuola Calcio Nikè, erano presenti alcuni atleti pronti a subentrare, per orario, alla sfida precedente, hanno applaudito con vigore alla decisione dell’arbitro di chiudere la contesa.
Perché i ragazzi vogliono giocare a calcio e divertirsi non hanno bisogno di questi cattivi esempi e di istruttori che non dovrebbero nemmeno pensare lontanamente di allenare (non è il caso di utilizzare la parola “EDUCARE”).
Vi riproponiamo, sull’argomento, un articolo pubblicato dal “Bello dello Sport” il 27 dicembre 2016. Istruttori, genitori, atleti, fatene buon uso!
I BAMBINI NON HANNO BISOGNO DI CONSIGLI, MA SOLO DI OTTIMI ESEMPI