Andare a cavallo migliora le prestazioni mentali dei bambini
Che il modo di dire “datti all’ippica”, alludendo un invito fatto ad una persona considerata incapace di affrontare un determinato compito, avesse ben poco fondamento era facilmente intuibile. Andare a cavallo è infatti un’attività per nulla semplice e banale, che porta a chi la pratica numerosi benefici, tra i quali lo sviluppo della forza muscolare, dell’equilibrio e delle funzioni motorie, oltre a benefici per la circolazione. Di recente inoltre si è scoperto che l’equitazione può aiutare anche le prestazioni mentali dei bambini.
Secondo uno studio pubblicato su Frontiers in Public Health da studiosi della Tokyo University of Agriculture infatti, il cervello dei bambini che vanno a cavallo avrebbe una reattività maggiore, in quanto le vibrazioni prodotte durante la cavalcata, risultano particolarmente efficaci nell’attivare il sistema nervoso simpatico.
Per avallare questa tesi gli scienziati giapponesi hanno condotto un esperimento nel quale un gruppo di 106 bambini di età compresa tra i 10 e i 12 anni, è stato sottoposto ad alcuni test prima e dopo aver cavalcato per 10 minuti su un pony e aver camminato a piedi per 10 minuti. Nel primo test ai bambini, dopo aver visionato per 200 millisecondi dei quadrati di colore rosso, giallo o blu su uno schermo, veniva richiesto di premere velocemente un tasto qualora sullo schermo fosse comparso il quadrato giallo o blu, e di astenersi invece con la comparsa del quadrato rosso. In questo test di tipo comportamentale è stata riscontrata la differenza più rilevante: 25 bambini su 54 (46,3%) hanno migliorato infatti il proprio punteggio dopo la cavalcata, dopo la passeggiata invece, soltanto il 26,9% è riuscito a migliorarsi.
Il secondo test, invece, consisteva nell’eseguire 30 addizioni tra numeri ad una sola cifra in rapida successione. In questo caso non ci sono state differenze rilevanti in termini di risultato, ma si è registrato che per il 72,2% dei bambini che erano stati a cavallo, la velocità di completamento del test era notevolmente migliorata.
Uno studio interessante quello condotto dal Prof. Mitsuaki Ohta, docente di neurologia della Tokyo University, che dovrebbe far riflettere alcuni genitori e spingerli a dissuadere i propri figli dal trascorrere intere giornate davanti ai videogiochi, in favore invece di una bella cavalcata o comunque di una sana attività sportiva.