Applausi all’arbitro, eurogol e la lezione di vita del mister
In uno sport sempre più privo di valori e che allontana la gente dagli spalti, ancora una volta un esempio di vita arriva dal calcio giovanile. Quello che raccontiamo oggi si è verificato a Salerno, presso il campo “De Gasperi” di Pastena. Di scena le scuole calcio A.S.D. Torrione FC e la Vis Montorese, due società che hanno investito tempo e soldi per aggregare tanti ragazzi e aiutarli nel loro delicato percorso di crescita. Al di là del risultato sportivo (gli ospiti si sono imposti per 7-4, ma gli avversari hanno disputato un secondo tempo di altissimo livello a cospetto della seconda della classe pur con una netta differenza d’età), meritano di essere sottolineati alcuni episodi da brividi e che rendono onore ai calciatori, alle dirigenze e al numeroso pubblico presente in tribuna. Anzitutto l’applauso unanime rivolto all’arbitro Troppe volte abbiamo sentito parlare di giovanissimi professionisti costretti a tornare a casa scortati, insultati o addirittura picchiati. Ieri, invece, il direttore di gara ha lasciato il campo in un clima di grandissima amicizia e rispetto, meritato riconoscimento per una prestazione di altissimo livello e per un comportamento educato nei confronti dei ventidue contendenti. Nessuna mania di protagonismo, dialogo costante e applicazione del regolamento: fosse stato accompagnato da qualche dirigente dell’AIA sicuramente avrebbe ricevuto un voto molto alto.
Anche in campo i gesti tecnici di livello non sono mancati. E’ toccato a Eduardo Di Santi, difensore e capitano dell’A.S.D Torrione, segnare il gol più bello dell’intero campionato. Un missile da centrocampo su calcio piazzato, una soluzione balistica di rara bellezza che fa capire come mai altre realtà del territorio abbiano chiesto informazioni sul suo conto seguendolo costantemente nell’arco della stagione. “Sono felice di restare qui ancora a lungo. La classifica non mi interessa, c’è un progetto rivolto a noi giovani e dobbiamo ripagare la fiducia e la stima di una società che non ci fa mancare nulla. Il clima che si respira nello spogliatoio vale più di ogni altra vittoria” ha detto ai nostri microfoni ostentando la maturità del veterano. Merito della crescita dei ragazzi va sicuramente attribuito al tecnico Leonardo Imparato, pronto a mettere a disposizione della neofita realtà salernitana tutta l’esperienza maturata tra i grandi e in categorie superiori: “Sono felice di aver accettato la proposta della scuola calcio, la mentalità del presidente Nasti è proprio quella che piace a me. Il risultato non ci interessa, conta soprattutto far capire ai ragazzi che stanno vivendo una fase delicata della loro crescita e devono aggrapparsi a quelle persone che possono fungere da punto di riferimento. Naturalmente non ci sostituiamo alle famiglie, ma i recenti fatti di cronaca nera insegnano che tutti noi abbiamo un incarico di responsabilità. Non serve a nulla spiegare la tattica, gli schemi o le diagonali difensive se poi non conosciamo la persona, la sua vita e le sue esigenze. Il dialogo è continuo e permette di prevenire tante cose e di trasformare la scuola calcio in un’autentica famiglia. Stiamo ponendo le basi per un futuro importante, i giovani sono il futuro e guidarli mi fa tornare a casa arricchito”.