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Arturo Mariani: “Sviluppo giovanile legato alla cultura”

È notizia di alcuni giorni fa che Arturo Mariani, in precedenza atleta della nazionale calcio amputati, sarà il nuovo tecnico dei nativi 2010 del Guidonia. Contattato dalla nostra redazione, si è così espresso sulla nuova avventura: “Poter allenare è un sogno che custodivo nel cassetto sin da piccolo quando giocavo ai vari simulatori calcistici per computer. Ho la fortuna di insegnare calcio a ragazzi volto vivaci, che non mi fanno sentire il peso della disabilità; ma che anzi mi fanno sentire un supereroe. Ci tengo a dire che affronterò questa avventura con un mio collaboratore di fiducia, che mi ha anche aiutato nella stesura del mio prossimo libro in uscita”. Sulla situazione attuale delle scuole calcio: “Oggi tutti i bambini hanno come unico sogno e obiettivo quello di diventare i migliori calciatori sulla piazza. Io penso che ogni adulto debba prendere da esempio la spontaneità dei più piccoli, che sono in grado di far capire con le piccole cose stati d’animo che spesso vengono mascherati con falsità tra i più grandi”. Sulle prospettive future di crescita: “Per anni sono andato a visionare le scuole calcio, per studiarne problemi e pregi. Il modo più concreto per formare un bambino è curarne l’aspetto psicologico prima che quello fisico intuendone l’umore, gli atteggiamenti, ma soprattutto i punti di crescita. Spesso in presenza di problematiche di qualsiasi tipo si deve intervenire subito, a partire dai genitori, per evitare che il giovane atleta inizi a vivere lo sport in maniera estremamente negativa con pressioni esagerate. La professionalità deve crescere ed essere curata a tutti i livelli, anche nel calcio giovanile o in quelli più bassi, magari introducendo dei corsi di aggiornamento nelle metodologie sia di allenamento ma soprattutto educative”.

mautonegiuseppe1998@gmail.com