Aspettando il Memorial Alberto Massa: intervista a Fabio De Luca
“Eh io posso solo dirti che per chi conosce la mia storia sa che mi ha insegnato a vivere, penso che questo possa bastare”.
E’ Fabio De Luca, che ricorda con affetto vero e sentito il suo mentore, non solo calcistico, Alberto Massa.
In vista del Memorial che si svolgerà a Salerno tra il 15 e il 20 Aprile, torneo che verrà impegnato formazioni campane professionistiche e anche, scuole calcio nelle categorie primi calci, vogliamo presentare la figura di Alberto Massa, meglio conosciuto come “zio Alberto” e lo vogliamo fare attraverso la voce e il cuore di chi è riuscito nel sogno di diventare calciatore grazie ai suoi consigli e al suo fare paterno.
Sappiamo che sei stato accolto a casa sua come un figlio: “Si, è vero! Ancora tutt’ora la sua famiglia è la mia”.
Era un padre, un allenatore e un consigliere: “Lui era semplicemente unico in tutto ciò che faceva sia a livello affettivo che calcistico”.
Nel calcio ha più incontrato persone che, anche lontanamente potevano avvicinarsi al suo modo di essere e di dedicarsi ai ragazzi?
“Non credo ci saranno più uomini come lui! Guarda lui il calcio lo metteva
sempre in secondo piano, perché gli interessava insegnare la vita ai ragazzi al di fuori del campo però, ovviamente, sapeva capire, come pochi, i ragazzi che avevano qualità e ci lavorava ogni giorno”.
Non solo parole: “i fatti parlano chiaro per tutti quei ragazzi che sono poi diventati calciatori. Ha saputo preparare l’uomo e poi, grazie al calcio, ci ha fatto diventare qualcuno”.
Quando hai esordito nella Salernitana sei andato subito in gol con una fantastica doppietta. Cosa ti disse a fine partita?
“Eh, ti lascio immaginare”.
Io avrei pianto di gioia! Vedere mio figlio siglare all’esordio tra i professionisti mi avrebbe emozionato in modo indescrivibile.