Storia da film in Copa Libertadores, l’equivalente, in Sud America, della nostra Champions League. La squadra argentina dell’Atlético Tucumàn, alla prima partecipazione nella manifestazione dopo 114 anni di storia, è stata, infatti, impegnata nei preliminari contro l’El Nacional. Dopo il 2-2 interno, era il turno di giocare a Quito (2850 mslm, ndr), in Ecuador. Per acclimatarsi ed essere maggiormente pronta a giocare in altura, la compagine argentina si è, così, recata in Ecuador diversi giorni prima della gara, in una cittadina a 270 km dal luogo presso il quale avrebbe giocato nelle ore successive l’importante spareggio.

Al momento della partenza, però, il volo charter che avrebbe dovuto condurre l’Atlètico Tucumàn a Quito non è stato fatto partire dalla sua originaria destinazione. Alcuni media locali hanno gridato al complotto per evitare che la compagine argentina potesse giocare regolarmente quella partita. La dirigenza del club ha trovato, pertanto, un rimedio, facendo salire la squadra su un volo di linea e facendosi successivamente trasportare, su un bus, presso l’impianto di Quito 36 minuti dopo l’orario ufficiale di inizio della gara, soltanto 4 giri di lancette prima che l’esito della gara fosse deciso a tavolino.

La storia ha continuato, però, a rasentare l’incredibile. Per fare di fretta e furia, il club ospite ha dimenticato i bagagli presso l’aeroporto originario di partenza, presentandosi, dunque, presso l’impianto di Quito senza materiale sportivo. La fortuna ha voluto, però, tendere nuovamente la mano all’Atlético Tucumàn:  in questi giorni Quito è anche città ospitante del Sub20, torneo riservato alle selezioni nazionali sudamericane under 20. A quel punto, l’Argentina si è messa a disposizione per la fornitura di tutto quanto necessario ai fini della disputa dell’incontro. La storia ha, infine, avuto un lieto fine perché il ritorno del preliminare della Coppa Libertadores è, per la cronaca, terminato col punteggio di 0-1: la formazione argentina ha, dunque, guadagnato l’accesso al tabellone principale della manifestazione, nonostante le peripezie fronteggiate.

Corrado Barbarisi