All’Avellino riesce la rimonta contro il Brescia, dopo essere andato in svantaggio nella prima frazione di gioco e porta a casa i primi tre punti di questo campionato. Le fasi iniziali della partita sono prive di occasioni da gol e le due squadre mirano a studiarsi e fare possesso palla. La prima vera palla-gol arriva intorno alla mezz’ora quando l’estremo difensore irpino è bravo a salvare la sua porta sulla girata di Cortesi. L’Avellino crea poco e proprio allo scadere della prima frazione di gioco l’arbitro decreta un rigore per i lombardi per un fallo di Di Tacchio su Caracciolo, che dal dischetto porta avanti il Brescia. L’azione contestata del rigore determina l’espulsione di Novellino che protesta vivacemente nel tunnel degli spogliatoi.

Il tecnico irpino prova a cambiare passo alla sua squadra, inserendo Castaldo al posto di un evanescente Morosini. Ma sono ancora gli ospiti a sfiorare il raddoppio con un tiro di Coly che Lezzerini manda sul palo. La reazione dell’Avellino non si fa attendere: prima Ardemagni va vicino al gol a pochi metri da Cragno e poi l’arbitro assegna un rigore ai biancoverdi per fallo di Somma (figlio dell’allenatore Mario) su Rizzato. Dal dischetto Castaldo si fa ipnotizzare da Cragno che respinge sulla sua sinistra a terra. A 25 minuti dalla fine del match l’episodio chiave: il bresciano N’Doy, già ammonito, commette un fallo ingenuo a metà campo e guadagno anzitempo gli spogliatoi. Passano solo pochi minuti e Ardemagni, su cross di Molina, con un’incornata ravvicinata supera Cragno. E’ il momento migliore per l’Avellino che ora crede alla rimonta. Che arriva puntualmente a 5 minuti dal termine con Castaldo, servito da Camara, che dopo aver sbagliato il penalty, regala la prima gioia stagionale ai tifosi e a tutto l’ambiente biancoverde.