ANTICIPO SERIE B: AVELLINO PESCARA 1 – 3. LA SQUADRA DI ODDO PASSA AL PARTENIO
L’Avellino cerca il riscatto, il Pescara ha, forse, l’ultima chance di rilancio, dopo una prima fase di campionato dove ha espresso un buon gioco ed ottenuto ottimi risultati. Alla fine la spunta la formazione di Oddo che ha, forse, più fame di punti e, sicuramente, motivazioni.
Ora l’Avellino deve solo pensare di portare a casa quella manciata di punti che servono per archiviare questa stagione fatta di molti alti e bassi.
La gara vede le due squadre affrontarsi a viso aperto e, almeno nella fase iniziale, sembrano intenzionate a giocarsi la partita senza ergere barricate e senza tanto tatticismo.
Superato il 20′ della prima frazione e le due squadre sono sempre ferme sul risultato iniziale, la gara continua ad essere veloce e divertente, ma non offre grosse emozioni.
Al 23′ il Pescara riparte in contropiede, ma la difesa dell’Avellino, pur concedendo la conclusione, riesce a farlo in modo indolore per Frattali che para con facilità.
Al 33′ problemi per Insigne che si deve far curare dai sanitari la spalla e, mentre è a bordo campo Caprari viene servito da Lapadula, prende palla e insacca con un gran colpo a giro.
Al 38′ grande azione del Pescara, ancora Lapadula serve Caprari che insacca. Ma l’Arbitro annulla per fuorigioco, ma la posizione dell’attaccante era regolarissima.
L’Avellino dopo il gol del Pescara sembra frastornato ed incapace di aggirare la formazione di Oddo, ma Mokulu suona la carica e proprio nel recupero salta con forza tre avversari, serve Insigne che dall’esterno lascia partire un cross rasoterra dove per poco non arriva Castaldo.
La prima frazione finisce con i lupi che vengono fischiati dai propri tifosi.
Ripresa pirotecnica. L’Avellino ritorna in campo con un piglio diverso e parte alla ricerca del pari che arriva dopo solo cinque minuti grazie ad una conclusione rabbioso di Castaldo.
Ma, al 12′ Lapadula trova il sorpasso con un forte colpo di testa da pochi metri.
L’Avellino subito il secondo sorpasso riparte con la testa bassa e trova due grosse occasioni, ma Aresti compie due veri miracoli. L’Avellino pressa e spinge ma è il Pescara a chiudere la contesa con il neo entrato Mitrita (30′). Tre a uno e gara finita? Nemmeno per sogno, l’orgoglio irpino, è immenso e per un niente non rimette la gara in discussione. Vittoria meritata, ma l’Avellino, in questa gara ha messo cuore e voglia di cambiare il destino avverso di questo periodo.