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AZZURRINI DELLA PALLAMANO NELLA STORIA

C’è una Nazionale Italiana che ha vinto tutto in Georgia, coppa e premi individuali: 4 vittorie su 4 nel proprio girone, approdo in semifinale con una gara d’anticipo ove si impone sulla Svizzera, ed infine meritatissima vittoria anche nella finale contro la Bielorussia.

Siamo agli EHF Championships, parliamo della Nazionale di Pallamano maschile U18.

PallaMANO: quello sport che, forse per la presenza di due porte viene spesso confuso per pallanuoto. Poi vai a spiegare che siamo in palestra, non in piscina, e ti rispondono “ah, come il calcio a 5!” da tanto è conosciuto nel nostro paese… Ed è un vero peccato, perché da questa disciplina abbiamo molto da imparare: a partire dalla geografia italiana, dato che i club sono spesso ubicati fuori dai centri maggiori, sicchè ci si può imbattere in squadroni di ogni categoria appartenenti a paesini altrimenti poco noti.

Ebbene, questo sport, grazie a questi nostri millennials, fa entrare di diritto l’Italia fra i grandi d’Europa: un risultato assolutamente storico, è la prima volta in assoluto che si centra questa doppia promozione, vincendo gli EHF Championships di 2° divisione e qualificandosi in 1° divisione ai Campionati Europei U18 e U20 dell’estate 2020.

Abbiamo contattato i nostri Azzurrini, disturbandoli nei festeggiamenti, partendo dall’estrema disponibilità di Filippo Pasini. Così l’ala sinistra del Bologna United: “Parto dal presupposto che far parte della nazionale è un enorme onore ma allo stesso tempo è anche una responsabilità, perché su un giocatore presente nella rosa nazionale si ripongono più aspettative.” Molti toccano il tema dell’onore e dell’orgoglio per questa appartenenza, fra gli altri Giovanni Pavani (portiere Handball Estense), Davide Pugliese (terzino destro Junior Fasano) e Thomas Bortoli, il terzino destro del Cassano Magnago che è addirittura classe 2002, come il portiere Nicolò Riva (stesso club di provenienza).

Per quest’ultimo è addirittura un sogno che si avvera, così come per Umberto Bronzo (ala destra della Junior Fasano), Andrea Barcella (terzino sinistro del Palazzolo), Davide Notarangelo (terzino sinistro del Noci) e Andrea Colleluori (portiere di Città Sant’Angelo, nonché capitano della Nazionale e aggiudicatario del premio Miglior Portiere del torneo).

“Ciò che nessuno prende in considerazione – continua Pasini – è l’impegno che c’è da parte di tutti noi, in primis per potersi garantire la convocazione ed in seguito nei mesi di preparazione prima delle partite, tutti conciliati in pochi giorni ogni due mesi, dove ci troviamo e diamo tutto di noi stessi per poter essere competitivi una volta chiamati a rappresentare questa maglia. Quest’estate in particolare il nostro impegno è stato molto dispendioso e importante perché siamo stati fuori casa molto tempo, in particolare i ragazzi che giocano all’estero; ma questa cosa non ci è mai pesata e nessuno ha mai sporto lamentele perché siamo tutti convinti e volenterosi di dimostrare che siamo un gruppo coeso e competitivo. Lavoriamo insieme da un anno e siamo quindi un gruppo abbastanza nuovo, ma siamo riusciti fin da subito a creare un bellissimo gruppo che ci permette di affrontare situazioni positive e negative nel migliore dei modi senza mai stancarsi l’uno dell’altro, siamo una bella squadra e stiamo bene insieme!”

Sulla coesione e sul tema squadra, anche Giovanni Nardin (ala sinistra Oriago Padova), Massimiliano Possamai e Davide Campestrini (pivot rispettivamente del Cassano Magnago e del Pressano), così come Max e Leo Prantner (ali destre dell’Alperia Merano) che vi aggiungono senza esitazione la definizione di famiglia: “Per me la nazionale è una soddisfazione indescrivibile – dice Oliver Martini, terzino sinistro militante nel club elvetico dell’ Horgen Wadenswil) – La Nazionale non è come giocare per un Club, vuol dire rappresentare il proprio paese in giro per il Mondo. Non è da tutti, si deve lavorare duro e fare molti sacrifici per arrivare qui dove noi siamo, vuol dire dare sempre il 100% in ogni cosa che facciamo. Quando questo gruppo è stato formato eravamo dei semplici compagni di squadra, adesso dopo un anno di duro lavoro e impegno siamo diventati una famiglia, dei fratelli. Con questi EHF Championships ed anche con noi, l‘Italia ha dimostrato di non essere solo il paese della pizza o della pasta ma molto, molto, molto di più.” Notare che questo viene detto da chi gioca all’estero.

La consapevolezza di aver fatto qualcosa di grande, mista all’umiltà di questi ragazzi assolutamente ben educati, è presente in tutti loro e ben verbalizzata da Gianpaolo Sciorsci (pivot del Conversano): “il traguardo che abbiamo raggiunto ci permette di giocare con le squadre che contano… spero che questo sia un trampolino di lancio per tutto il movimento pallamanistico italiano”. E ancora Pasini, che mantiene i piedi per terra e guarda già oltre: “Ora che noi tutti stiamo coronando questo sogno, chiediamo un grande sostegno da casa per poter fare del nostro meglio sempre e comunque.”

Sempre e comunque, nonostante la mancanza di popolarità, di sponsor, di agevolazioni: questo credo stia tra le righe del suo pensiero.

C’è una Nazionale Italiana che in Georgia ha vinto tutto e che ora torna a casa come niente fosse, si rimette a studiare, a faticare e ad impegnarsi senza grilli per la testa.

Con la forza interiore di chi ha fatto entrare l’Italia nella storia, tra i grandi della PALLAMANO in Europa.

 

GRAZIE AZZURRINI!

fonte foto F.I.G.H.

altre info per chi volesse seguire questo emozionante sport su http://www.figh.it/

 

isabellagandolfipics@gmail.com

Donna, moglie, mamma, fotografa (non sempre in quest'ordine). Maturità scientifica e laurea in filosofia (con tesi in bioetica). Ama incuriosirsi, imparare, conoscere. Ama ciò che fa.