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Bolognino: “Vi racconto la mia storia di Campione del Mondo”

Salerno – Ospite d’eccezione alla settima edizione del Torneo di Subuteo “Luci d’Artista che si è tenuto a Salerno domenica 15 dicembre, è Massimo Bolognino, pluri campione del mondo di calcio da tavolo.
“Il calcio da tavolo non è altro che l’evoluzione agonistica del subbuteo dove si perde il girello ma si acquista in tatticità e in tocco”.
Così ci spiega la differenza tra i due giochi Bolognino.
Ma la sua è una storia ed una passione che nasce per caso: “Tutto nasce da un regalo di mia sorella. Io ho perso mio padre nel 1978 quando avevo avevo 8 anni. Nel 1980 mia sorella mi chiese che regalo avessi desiderato ed io ho scelto quel gioco di colore verde”.
Da quel momento comincia la sua avventura che lo porterà a vincere quattro titoli mondiali individuali: “Ho iniziato a giocare a Soccavo con un gruppo della parrocchia. Il primo torneo dove partecipai era il Guerrin Subbuteo nel 1988. Poi non giocammo più per un paio di anni per ripresentarci nel 1990 dove riuscii a passare il girone”.
Poi la scelta che lo ha lanciato all’apice mondiale: “Allora c’era il Napoli Ferrovia che annoverata tra le sue fila Massimo Sparano che era uno dei migliori giocatori italiani. Mi consigliarono di andare a giocare in questo club dove effettivamente comincia la mia crescita sportiva”.
L’aneddoto mondiale più bello: “Nel 1994 mi sono qualificato per il mondiale senza che nessuno mi conoscesse. Riuscii ad eliminare Gil Delogne, grande favorito, che dopo la sconfitta girava per il palazzetto non riuscendosi a rendere conto contro chi aveva perso. Quell’anno l’organizzatore, a fine torneo, stampò una sorta di giornalino dove scrisse Gil Delogne, favorito per la vittoria, eliminato al primo turno da un italiano perfettamente sconosciuto: Massimo Bolognino”.
Dopo anni Gil Delogne si presenta con questo giornale e lo fa vedere a Bolognino. Sicuramente, nel frattempo aveva capito chi era l’italiano che lo aveva battuto.
Ed ora cosa fa Bolognino?
“Le ore di allenamenti si sono ridotte per via degli impegni familiari, ma non mi sono fermato e ancora portiamo a casa qualche successo nelle competizioni che contano”.
Ma prima di lasciarci ci racconta l’aneddoto della vittoria mondiale di Delft, in Olanda: “Ero in vantaggio per uno a zero. A cinquanta secondi dalla fine prendo gol. Vicino a me cera De Francesco, grande talento italiano che ancora oggi gioca, che pensava che avessi perso. Prendere una beffa del genere non è semplice assorbirla. Andammo ai supplementari. Vinsi il sorteggio. Presi la pallina e mi rivolsi a De Francesco dicendogli, vedi questa pallina? Tanto mi fermo quando la schiaccio nella sua porta. Nove secondi e feci gol”.

alfonso.pierro@libero.it

“A volte un vincitore è semplicemente un sognatore che non ha mai mollato” 
(Nelson Mandela).