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A BRESCIA LA SESTA TAPPA DI “REGOLIAMOCI”, ORGANIZZATO DA LEGA B, SPORTRADAR E ICS

La carovana di Regoliamoci, il tour per combattere il match fixing promosso dalla Lega B, insieme a Sportradar e con la collaborazione di ICS, ha fatto tappa ieri a Brescia ventiquattro ore dopo l’appuntamento di Vercelli. Il tema, da sempre caro alla LNPB ed ai club associati, rimanda ai criteri della credibilità e della reputazione, temi centrali per qualsiasi attività “imprenditoriale” e tanto più per un’attività che si confronta con la passione della gente. I rischi di tutte le patologie sociali che riguardano il calcio si possono contenere aumentando il livello di responsabilità e consapevolezza e migliorando proprio la credibilità e la reputazione. Ecco perché, per il 3° anno consecutivo, si è scelto di organizzare il Tour denominato “Regoliamoci – Le Regole del Gioco Pulito”, che ha visto oggi il 6° appuntamento stagionale. Presenti Marcello Presilla, responsabile per l’Italia di Sportradar, Eliana Ventola, responsabile comunicazione istituzionale ICS e Simone Farina, consulente per i progetti Integrity della Lega B, oltre, naturalmente, ai padroni di casa rappresentati dall’Amministratore delegato del club lombardo Rinaldo Sagramola e dal Direttore sportivo Renzo Castagnini. Lo slogan può realmente far capire il senso dell’impegno: “Regoliamoci” ovvero “diamoci una regolata”.

Tutte le 22 Società che partecipano al Campionato Serie B ConTe.it 2016-2017, saranno coinvolte in sessioni formative dedicate al tema delle frodi sportive, con la partecipazione diretta dei tesserati della prima squadra, del settore giovanile – primavera e allievi nazionali – degli staff tecnici, dei dirigenti e di tutti i collaboratori. Tutti gli attori coinvolti devo essere messi di fronte a responsabilità chiare.

“Stiamo facendo un investimento per tutelare la dignità professionale di ognuno di noi, perché il rischio che corriamo è che questa venga pregiudicata e ciò rappresenta un patrimonio non irrilevante” – ha precisato il Presidente Andrea Abodi – “dobbiamo produrre un sistema più sano nel quale le persone vengano scelte non soltanto per le qualità tecniche o professionali, ma anche per quelle personali; questo è un primo livello di garanzia rispetto ai rischi che corriamo”.

Gli aspetti legati al monitoraggio delle competizioni sportive, all’analisi dei flussi di scommesse e alle dinamiche legali legate al match-fixing vengono introdotti da Gianluigi Pocchi e argomentati da Marcello Presilla, responsabile per l’Italia di Sportradar, l’agenzia deputata dall’Uefa a svolgere l’attività di monitoraggio. “Educazione e formazione rappresentano elementi fondamentali nell’azione di prevenzione e contrasto del match-fixing, ad ogni latitudine geografica ed in ogni disciplina sportiva – ha dichiarato Presilla – Da anni svolgiamo questo tipo di attività al fianco di Leghe e Federazioni, nella convinzione che sia essenziale rendere gli atleti più consapevoli dei rischi, dei pericoli e delle conseguenze sul piano personale e professionale derivanti dal coinvolgimento nelle partite truccate”.

Le 22 tappe del Tour rappresentano anche un’occasione per rilanciare l’invito al Governo di portare avanti la proposta della Lega B – già fatta propria in via preliminare dal Consiglio dei Ministri il 3 settembre 2015 – relativa all’inasprimento delle pene per i soggetti colpevoli di frode sportiva e raccolta abusiva di scommesse, che prevede il sequestro preventivo finalizzato alla confisca, anche per equivalente, dei beni che costituiscono il profitto della condotta illecita e la responsabilità anche in sede penale per le Società ai sensi del Decreto Legislativo 231 del 2001.

L’invio di tale proposta o di un veicolo legislativo proprio da parte del Governo in Commissione Giustizia di Camera e Senato, con il presupposto che possa essere approvato, darebbe un contributo straordinario al contenimento dei rischi legati al match fixing.

Nella foto un momento dell’incontro tenutosi a Brescia

 

mesposito_it@yahoo.it

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