BRUTTA SCONFITTA PER L’ALMA SALERNO NELLO SCONTRO DIRETTO CONTRO CAMPOBASSO
Un’occasione gettata al vento, una possibilità di archiviare, o quasi, la salvezza che a questo punto sembra essere stata gettata giù dal burrone come se fosse un oggetto inutile. Una sconfitta (3 a 5) che poteva essere evitata.
L’Alma ha paura di vincere e il pallone, ad un certo punto in poi della gara, diventa pesante come un macigno e le misure dei passaggi sono spesso sbagliati. Le gambe tremano, la paura fa aumentare l’acido lattico.
Una gara gettata perché, dopo aver chiuso il primo tempo in vantaggio per due a uno, e aver cominciato la ripresa, addirittura, andando ancora in gol, si poteva (anzi si doveva) gestire la gara con un altro piglio, un altro mordente. Ed invece, il gol della sicurezza è diventato il gol delle incertezze e delle paure.
Il Campobasso ha preso in mano la gara, l’Alma si è lasciata guidare verso un’agonia lenta e fatale.
La scelta degli ospiti di rinunciare al portiere e mettere in campo un uomo di movimento ha fatto perdere le misure alla squadra in maglia bianca.
Il tre a due, poi, che arriva per una incertezza del portiere (che aveva disputato una buona gara) manda completamente in tilt l’Alma.
E da questo momento in poi che le gambe diventano pesanti, il pallone scotta sui piedi degli uomini di Mainenti, mentre per il Campobasso diventa semplice colpire, ancora, e trovare il pareggio.
In una situazione simile, e con quattro punti di vantaggio in classifica, penseresti di accontentarti del pari e cercare di dare energie mentali agli uomini, di volta in volta, scelti a contrastare gli avversari. Invece, cosa succede, che per vincere la gara, anche l’Alma, prova ad inserire un uomo in più di movimento e, ironia della sorte, viene punita per un errore in fase di palleggio. Arriva il sorpasso e poi anche il quinto gol che s’abbatte sulla testa dei padroni di casa come una ghigliottina.
Un vero peccato!