“Il calcio dietro le quinte” (parte 3): l’intervista a Claudio Vannucci
La nuova puntata de “Il calcio dietro le quinte” ha come protagonista Claudio Vannucci, simpatico tifoso del Novara, da noi interpellato per farci raccontare la sua passione per i colori della squadra della propria città. Ecco le sue dichiarazioni.
Com’è nata la tua passione per il Novara?
“E’ nata grazie al mio papà. Mi ha portato per la prima volta allo stadio quando avevo tre-quattro anni: più volte ho provato a ricostruire con lui la gara esatta, ma non ci siamo mai riusciti”.
Qual è l’emozione più grande che hai vissuto da sostenitore del club piemontese?
“Senza dubbio la finale playoff vinta in casa contro il Padova per 2-0. Una trasferta che, invece, ricordo con particolare affetto è stata quella fatta a Torino, contro i granata. Nonostante l’esito particolarmente negativo, andammo in massa presso lo stadio Olimpico, organizzando 20-25 pullman”.
A quali calciatori, allenatori e presidenti del Novara del passato e del presente sei particolarmente legato?
“Sono molto affezionato a Fabio Scienza, nostra ala goleador, idolo della mia gioventù. Era il nostro Messi. Tra i calciatori del recente passato, cito Marco Rigoni, attuale Brand Manager della società, persona a modo dentro e fuori dal campo. Tra i tecnici, rammento Danova, mister negli anni Ottanta, il cui mantra era ‘Il punto muove la classifica’, mentre Tesser, il tecnico del doppio salto dalla C alla A, è nel cuore di tutti i tifosi novaresi del prese. Tra i presidenti, ricordo Santino Tarantola, mentre non possiamo negare la nostra vicinanza all’attuale proprietà, guidata da Massimo De Salvo”.
Racconta le attività che svolgi
“Sono vice presidente del ‘Coordinamento Cuore Azzurro’ e responsabile del sito novarasiamonoi.com, blog nato da un mesetto che si occupa di parlare di un punto di vista satirico e goliardico delle vicissitudini del Novara”.
Quanto è difficile essere tifosi nel calcio moderno?
“Fossero tutti come me, sarebbe molto facile. Purtroppo risulta impresa ardua riuscire a fidelizzare le nuove generazioni. Non passa girono in cui non proviamo a risolvere il problema della scarsa affluenza al Piola attraverso incontri fra tifosi e membri della società. Derby con la Pro Vercelli a parte, in cui abbiamo registrato 7500 spettatori, in generale viaggiamo intorno alle 4-5000 unità, numeri davvero poco entusiasmanti. Mi viene da pensare che ci siano un mix di concause: la vicinanza con Torino e Milano, la crisi, gli orari ed i giorni che cambiano frequentemente. Personalmente, però, ritengo che se si desidera davvero essere presenti agli eventi, ce la si fa: volere è potere”.
Cosa pensi del campionato finora condotto dal Novara e cosa ti aspetti dal futuro?
“Parecchio deludente per i primi due – tre mesi, in linea con le aspettative per i restanti. La società ha sempre parlato di salvezza e ritengo che ci siano tutte le possibilità per centrarla. Il campionato è così mediocre che basta un nonnulla per spingersi fino alla zona playoff. Il nostro problema è stato concernente i troppi gol incassati nelle fasi finali degli incontri”.
Che idea avete di Criscitiello, giornalista irpino genero di patron De Salvo?
“In generale a Novara non gode di questa simpatia che viene percepita all’esterno. Il fatto che sia parente del presidente comporta che si abbia maggiore attenzione mediatica sul Novara in sede di calcio mercato, ma il fenomeno si arresta qui. Ha molto più seguito lontano da Novara”.
Ultima domanda a tema libero…
“Quest’anno sono venuto per la prima volta in trasferta all’Arechi. Sono rimasto favorevolmente impressionato dal calore della vostra Curva. Mi è dispiaciuto che per motivi di servizio d’ordine ci sia stato impedito di assistere alla fase finale dell’incontro, ma spero di tornare presto nel vostro impianto”.