“CALCIO DIETRO LE QUINTE” (PARTE 4): INTERVISTA A CARMINE GIANNATTASIO, OPERATORE DI RIPRESA SALERNITANO
L’operatore di ripresa salernitano Carmine Giannattasio è stato il protagonista della quarta puntata concernente la rubrica “Il calcio dietro le quinte”. Ecco l’intervista che ci ha gentilmente concesso, nella quale ha ripercorso la sua carriera e nella quale abbiamo discusso della sua passione per i colori granata.
Raccontaci la tua esperienza lavorativa, con particolare riferimento agli eventi più importanti che hai seguito a livello calcistico e non
“L’anno prossimo festeggio i quarant’anni di carriera nel mondo della televisione locale e non. Nel lontano 1978, infatti, dopo alcune frequentazioni nell’ambiente di Radio Stella, mia cugino mi propose di entrare a fare parte di una emittente locale in procinto di aprire i battenti: TvOggi Salerno. Per dieci anni ho collaborato per quella tv locale, passando, poi, all’allora Telereporter, successivamente divenuta Liratv per effetto dell’acquisizione da parte dell’editore Raffaele Budetti. Poi mi trovai di fronte ad un bivio: scegliere se dare un seguito alla gestione del negozio di generi alimentari gestito dai miei genitori, entrambi sull’orlo del pensionamento, o prendere una strada diversa. Scelsi la seconda opzione e iniziai a lavorare con una società di produzioni televisive napoletana denominata Betanews, grazie alla quale ho effettuato lavori per collaborazioni esterne a livello nazionale, spostandomi successivamente in quel di Roma. Ho seguito con Canale 21 le trasferte in Coppa Uefa del Napoli di Maradona e successivamente ho lavorato nel corso della celeberrima gara a Valencia nella quale Fonseca mise a segno cinque reti. La mia prima produzione RAI è stata “Samarcanda”, programma condotto da Michele Santoro. Ho lavorato anche con Giovanni Minoli in “Mixer”; inoltre, sono stato il primo operatore di ripresa italiano della Rai a La Mecca, dove ho girato uno speciale per “TV7”, storica rubrica del TG1; poi ho curato recentemente servizi riguardanti il disastro della nave Concordia, il terremoto de L’Aquila. Ho collaborato a “Gala Goal”, condotto da Alba Parietti, mentre per Mediaset ho partecipato alla produzione de “La domenica del villaggio” (condotta da Mengacci e Rosita Celentano, dopo sostituita da Mara Carfagna). Le collaborazioni calcistiche per Telepiù, Stream e per Sky hanno costellato gli ultimi anni: ho seguito due finali di Champions League (nel 2003 a Manchester Milan – Juve vinta ai rigori dai rossoneri e nel 2004 a Gelsenkirchen Porto – Monaco vinta 3-0 dai lusitani allora allenati da Mourinho), ho seguito tornei di Wimbledon (dal 2002 al 2004), sono stato a Barcellona, Madrid, Amsterdam ed oggi curo le riprese dei principali eventi calcistici per Sky, specie a Roma. L’emozione più bella e gratificante da quando svolgo questo mestiere è stata, però, vissuta dal sottoscritto nel 1992, quando, per conto di Tele Montecarlo, curai un documentario speciale riguardante l’Amerigo Vespucci, a cinquecento anni di distanza dalla scoperta dell’America. Ci imbarcammo da Genova e curai in prima persona le riprese, durate ventotto giorni”.
Ricordi la prima partita della Salernitana che hai seguito dal vivo?
“Non saprei dirtelo con certezza, ma era la Salernitana con Pantani e Rigotto in campo. Ero solito seguire le gare dal settore distinti dello stadio Vestuti”.
Parlaci dei protagonisti della storia granata a cui sei rimasto particolarmente affezionato
“Miguel Vitulano è stato un calciatore che ha fatto notizia a Salerno, presentandosi con un biglietto da visita niente male e tenendo fede alle grosse aspettative sul suo conto. Ricordo lo sfortunato D’Angelo, così come i vari Mujesan, Zaccaro, Messina, Botteghi, Moscon, Marconcini, Matteo Mancuso, Fulvio De Maio, Andrea Manzo. Naturalmente sono particolarmente legato ai protagonisti della squadra che fu in grado di centrare la promozione in B nel 1990, così come a tutti coloro i quali si prodigarono, durante l’epopea Rossi, ai fini della promozione della Salernitana in B e poi in A: ero a lavorare in prima fila nelle gare playoff del torneo 1993-94. Quando andammo in A, fu una bella emozione riuscire a salire in massima serie in concomitanza con la retrocessione in B del Napoli. Tra i presidenti, come non citare Peppino Soglia. Nutrivo simpatia verso Troisi ed ho sempre sperato che il Cavaliere Amato potesse entrare in società, specie durante gli anni della FISA”.
Collabori con tanti professionisti seri: hai stretto amicizia con qualcuno?
“Ho un bel rapporto col regista di Sky Angelo Carosi, stesso dicasi per i giornalisti Sky Matteo Petrucci, Angelo Mangiante e Paolo Assogna, corrispondenti da Roma per Lazio e Roma. Negli ultimi anni è nata una bella amicizia con Maurizio Compagnoni e Vanessa Leonardi. Con quest’ultima ho un’amica in comune che lavora al TG1 e spesso le inviamo i nostri selfies”.
In conclusione, un tuo giudizio sulla Salernitana attuale
“La squadra si sta esprimendo bene. A Benevento e Chiavari è stata costretta a giocare in inferiorità numerica, ma ha riportato a casa punti. E’ importante che si stia avendo continuità, i giocatori stanno iniziando a prendere fiducia nei propri mezzi. Lungi da me voler crocifiggere un campione come Rosina, però è un dato di fatto che la squadra si stia esprimendo bene anche senza la sua presenza in campo. Sul suo conto, vedo la stessa querelle che si inscenò con Gabionetta: c’è difficoltà nel trovargli una collocazione tattica. Godiamoci questo momento positivo”.