CALCIO GIOVANILE: QUANDO IL GENITORE E’ UN CATTIVO ESEMPIO. PUGNI ALL’ALLENATORE PER UNA SOSTITUZIONE DI UN BAMBINO
Precisiamo subito che l’episodio che vi stiamo per raccontare non ha proprio nulla di “bello dello sport”.
Anzi, è una spiacevole pagina di calcio giovanile che deve far riflettere, seriamente e senza lasciare spazio a considerazioni di circostanza. Ecco quanto si è verificato ieri durante un torneo di calcio di ragazzini, in provincia di Arezzo. Si stava disputando il Torneo Leone Biancoverde, che vedeva la partecipazione di bambini classe 2008. Ad un certo punto della gara, l’allenatore della squadra di casa, ha deciso di sostituire un giovanissimo calciatore. Il padre del bambino non l’ha preso affatto bene ed anzi si è scagliato contro il tecnico, prima con gli insulti e poi passando alle mani. Alla bruttissima scena hanno assistito, ovviamente, tutti ragazzini presenti e anche il bambino sostituto e, per farlo calmare, è stato poi schierato in campo. Una scena incresciosa!
Per riportare la calma, addirittura, sono dovuti intervenire i carabinieri della locale compagnia, mentre il tecnico è stato costretto alle cure del personale del 118 e trasferito al vicino ospedale da dove è stato dimesso con una prognosi di 7 giorni.
In attesa di conoscere quale sarà la reazione della società e del tecnico, anche sul piano legale, una cosa è certa: il calcio, soprattutto quello giovanile, non ha bisogno di questi episodi negativi.
Siamo convinti che a questi livelli il calcio, lo sport in generale, debba rappresentare uno strumento educativo di crescita sana del bambino. Ma in questo anche il genitore deve fare la sua parte, pensando che lo sport debba assolvere, in primis, una funzione educativa, prima ancora che tecnica.
C’è bisogno di tutte le componenti (società sportive, allenatori, genitori) se si vuole dare nuovamente lustro a questo sport e ridare la giusta dimensione della pratica calcistica.
MATTEO ESPOSITO
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