CALCIO E INTEGRAZIONE: LA STORIA DEL’AFRO NAPOLI UNITED
“Lo sport è un potenziale strumento di aggregazione e di coesione sociale in grado di creare occasioni di interscambio tra soggetti appartenenti a culture differenti; inoltre è una pratica che permette di intervenire in contesti dove i processi di sviluppo sono ostacolati o rallentati da condizioni socio-economiche difficili. In questo scenario, il campo di calcio, spazio sociale per eccellenza, è il luogo in cui l’integrazione sembra essere riuscita in molti casi”. Questo è il messaggio che lancia l’Afro Napoli United, squadra multietnica nata nel 2009 per promuovere i valori dell’accoglienza e dell’antirazzismo favorendo l’inclusione sociale attraverso il gioco del calcio.
La redazione de Il Bello dello Sport ha contattato il Presidente Antonio Gargiulo al quale ha rivolto alcune domande su questa splendida realtà che tanto sta facendo parlare bene di sè, riuscendo a conquistare sul campo ben tre promozioni consecutive.
Innanzitutto, come nasce l’idea di questo progetto?
“Dietro questo progetto c’è come prima cosa la passione per il calcio e poi dei valori che sono dentro ognuno di noi. L’idea nasce in quanto ho sempre giocato a calcio e mi sono occupato e mi occupo tuttora di sociale, lavorando attivamente nel terzo settore. Insieme ad altri amici, nel 2009, abbiamo cercato di coniugare questi due aspetti, visto che giocavamo a calcio con tanti ragazzi senegalesi. Da lì nacque l’idea di creare una vera e propria associazione che potesse permettere a questi ragazzi di giocare e divertirsi ma, nello stesso tempo, fare uno scambio culturale tra di loro. Nonostante io lavorassi da tempo nel sociale, ho avuto la possibilità di conoscere tante storie proprio sul campo di calcio perchè lo sport ha una forza incredibile e riesce ad abbattere qualsiasi barriera”.
A quali campionati ha partecipato e attualmente partecipa l’Afro Napoli United ?
“All’inizio abbiamo partecipato solo ai campionati amatoriali perchè era difficile iscriversi ai campionati dilettantistici, per via di alcune norme restrittive. Poi, nel 2013, grazie ad una modifica legislativa, l’iscrizione è diventata un pò più semplice e quindi abbiamo deciso di iscriverci al campionato di terza categoria. Le cose sono andate molto bene perchè abbiamo vinto tre campionati che ci hanno consentito di arrivare fino alla Promozione, campionato che stiamo giocando quest’anno e in cui occupiamo attualmente il quinto posto. Oltre alla prima squadra, abbiamo anche la formazione juniores, un settore giovanile ed anche una squadra amatoriale. La squadra amatoriale per noi è molto importante perchè ci permette di accogliere e far giocare quei ragazzi che, per motivi burocratici, non possono giocare in prima squadra. In questo modo la squadra amatoriale continua a fare sociale, secondo la mission della nostra associazione”.
La prima squadra si allena quattro volte a settimana e gioca le partite interne a Mugnano di Napoli perchè, come sottolinea il Presidente, “ci sono poche strutture che consentano di fare sport e aggregazione, e quelle poche strutture sono anche maltenute. Oltre modo, a noi interessa fare aggregazione non solo in campo, ma anche al di fuori, considerando anche che abbiamo sempre un bel seguito di pubblico“.
Com’è l’accoglienza quando giocate fuori casa ?
“Siamo sempre ben accolti e riusciamo a trasmettere il nostro messaggio e i nostri valori. Sono casi i rari in cui c’è stato qualche piccolo sfottò. Ovviamente in campo ci vogliono sempre battere, ma è giusto così perchè si tratta di sano agonismo sportivo“.
Fare sport è difficile a tutti i livelli, soprattutto a livello finanziario. Come riuscite a sostenervi ?
“Nella fase di avvio del progetto abbiamo fatto ricorso all’autofinanziamento. Poi le cose sono andate bene e oggi da Gesco, che è un Consorzio di Imprese Sociali, riceviamo un continuo supporto ed una rilevante collaborazione. Oltre che sponsor Gesco condivide le finalità e la mission dell’associazione e ci aiuta a portare avanti il nostro progetto. Da quest’anno si è aggiunto anche un altro partner che fa capo all’ing. Dario Boldoni, che è stato vice-presidente del Napoli ai tempi di Ferlaino”.
In una prospettiva di medio-lungo termine un obiettivo potrebbe essere quello di lanciare qualche calciatore nel calcio professionistico ?
“Sicuramente si, perchè sarebbe un altro motivo di orgoglio poter permettere, a qualche nostro ragazzo, di giocare nel calcio professionistico. E poi perchè potrebbe rappresentare un’opportunità importante per uno dei tanti ragazzi della nostra realtà“.
Cosa fanno nella vita i ragazzi ?
“C’è un pò di tutto: c’è chi studia, chi ha un lavoro, chi purtroppo è alla ricerca di un’occupazione e quindi si “arrangia”.
Vi piacerebbe organizzare una partita contro il Napoli ?
“Ovviamente si, noi tifiamo tutti per il Napoli e sarebbe un sogno per tanti ragazzi poter giocare contro i propri beniamini. Ci abbiamo provato in tante occasioni, ma fino ad oggi inutilmente”.
E noi, de Il Bello dello Sport, ci auguriamo che questo sogno, come tanti altri, si possano realmente realizzare.
Ecco alcune foto della squadra (fonte foto sito Internet dell’Afro Napoli United)