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CAVESE, CAMPITIELLO PRESENTA IL NUOVO MISTER: “SERVIVA UNA SCOSSA. TIFOSI, BASTA PETARDI! DELUSO DALLA CONTESTAZIONE”

CAVA. Conferenza stampa di presentazione ieri pomeriggio per il nuovo allenatore della Cavese Aldo Papagni. Nella sede sociale del club metelliano, l’ex trainer di Benevento e Savoia ha ostentato tutto il suo entusiasmo per l’inizio di una nuova e stimolante avventura: “Sono veramente contento di essere tornato qui, è una piazza importante che non c’entra nulla con questa categoria. Anzitutto saluto con affetto mister Longo, la squadra è seconda in classifica e sicuramente il merito è anche suo. Da oggi inizia un percorso diverso, sono convinto che abbiamo le potenzialità per centrare gli obiettivi prefissati anche senza intervenire sul mercato. Ripartiremo dalla trasferta di Reggio Calabria, squadra che mi ha strappato i play out l’anno scorso quando ero al Savoia: questo sarà uno stimolo in più per me, che a Cava ho già lavorato e con buoni risultati valorizzando gente come Tarantino e De Giorgio. Questa serie D è durissima, ma non abbiamo nulla da invidiare a Frattese e Siracusa. Con l’entusiasmo della gente e l’attaccamento alla maglia da parte dei giocatori possiamo andare molto lontano, approfitteremo della lunga sosta di marzo per assimilare le mie idee di gioco”.

Durissimo il presidente Campitiello: “Ringrazio mister Longo, ma ora abbiamo un grande allenatore. Quando pareggi due partite consecutive in casa contro squadre di bassa classifica è necessario invertire la rotta, così ho deciso di cambiare guida tecnica a prescindere dalla contestazione della tifoseria. A tal proposito dico che non ne posso più di pagare multe salate per il lancio di fumogeni e petardi, è un atteggiamento incomprensibile ed ingiustificabile che non merita un progetto di alto livello. Per crescere e arrivare dove vogliamo, è fondamentale fare un salto di maturità generale: viceversa ridimensioneremo le nostre ambizioni. Quanto alla squadra, ho parlato con tutti e ho fatto un discorso durissimo: ho mandato via Longo, per come hanno giocato dovevo cacciare tutti e 22. Ora è giusto che avvertano le pressioni, gli alibi sono finiti: la società ha fatto tutto per metterli in condizione di lavorare bene, proprio per questo resto amareggiato per la contestazione da parte di una decina di persone che addirittura mi hanno chiesto di andare via. Trovino qualcuno più bravo di me, mi faccio da parte”.

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