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C’era una volta il calcio in carrozzina a Salerno (parte due): l’intervista ad Alberto Massa, “il Maradona del Powerchair”

Seconda puntata della nostra rubrica “C’era una volta il calcio in carrozzina a Salerno”. Quest’oggi vi proponiamo l’intervista al sociologo dott. Alberto Massa, bomber dell’AIAS Olympia Salerno (nella foto a sinistra in basso con lo spingitore Michele Lasala), squadra che, lo ricordiamo, si laureò campione d’Italia nel 1993.

Cosa ha significato per te il calcio in carrozzina?

“Quando ho sentito per la prima volta parlare di questo sport, sinceramente ho pensato male. Credevo fossero i soliti handicappati desiderosi di giocare a tutti i costi, facendo quello che fanno gli altri. Quando ho cominciato a giocare mi sono reso conto che non era così: ero io il protagonista dell’azione ed a decidere dove andare con la palla, fare un passaggio o un tiro in porta. Con lo spingitore si creava una simbiosi tale da far sì che la coppia originaria divenisse un’unica grande persona”.

A Salerno non si pratica più calcio in carrozzina, mentre recentemente è nata la nazionale. Cosa ci dici degli albori della pratica di questo sport in Italia?

“A Bologna vi era un gruppo di spastici molto gravi. Insieme ai loro amici si inventarono questo sport, il quale ha avuto una larga diffusione lungo tutto lo stivale”.

Quali erano le squadre partecipanti ai tornei?

“Salerno partecipava con due compagini (AIAS Olympia e AIAS Gabbiani), così come Siracusa, Napoli e Bologna. In alcuni casi vi erano addirittura tre compagini a rappresentare una singola città”.

Lo spingitore Michele Lasala e l'attaccante Alberto Massa

Lo spingitore Michele Lasala e l’attaccante Alberto Massa

Ti manca giocare a calcio in carrozzina?

“Certamente mi manca giocare. Oggi vivo una condizione esistenziale diversa, non sono in grado di dirti che saprei esprimermi secondo i medesimi standard prestazionali. Sarebbe bello se si potesse fare una rimpatriata con gli ex compagni di squadra. Io mi meritai il soprannome di Maradona del calcio in carrozzina: abbiamo vinto diversi tornei. Raggiungemmo l’apice nel 1993”.

Ti piacerebbe fondare una nuova squadra a Salerno per far rivivere i fasti di un tempo?

“Alla luce dell’impossibilità di ritornare in campo a certi livelli, sarei ben lieto di cimentarmi nuovamente in questa avventura, magari in vesti diverse da quelle ricoperte in passato”.

Corrado Barbarisi

corradobarbarisi@hotmail.it

Ingegnere elettronico di primo livello. Giornalista pubblicista dal 26 novembre 2015