DA SALERNO AL TETTO D’EUROPA CON LA NAZIONALE PADANA: LA STORIA DI CARMINE MARRAZZO
Non tutti sanno che esiste una nazionale della Padania che partecipa, da diversi anni, ai campionati del mondo e agli Europei dedicati alle nazioni non riconosciute, vantando anche un ottimo palmares. Fino al 2012 la nazionale era legata, anche economicamente, al partito di Bossi e del Trota. Poi, con la scalata di Matteo Salvini alla guida politica del partito, le cose sono cambiate. Il leader del Carroccio ha tagliato i finanziamenti e nell’aprile del 2012 la selezione ha rischiato di chiudere, anche per mancanza di linee strategiche. A novembre del 2013, dopo la scomparsa della vecchia organizzazione, la selezione rinasce con il nome di Padania Football Association, con un nuovo assetto e completamente staccata dal partito e dalla precedente gestione.
Oggi i giocatori della Padania sono selezionati tra giocatori che militano in Serie D o in Eccellenza. La selezione si basa più che altro sul senso di appartenenza al territorio. Si tratta di un legame morale, quindi non dato dall’essere nati o dall’essere residenti in territorio padano. E sicuramente la politica non c’entra nulla.
Di questa nazionale, che proprio ieri si è aggiudicata l’Europeo degli Stati non riconosciuti, fa parte anche Carmine Marrazzo, nato a Nocera Inferiore, con circa 400 presenze e 200 gol in carriera tra Lega Pro e Dilettanti, che la nostra Redazione ha contattato telefonicamente poco ore prima della finale giocata a Nicosia contro la Nazionale di Cipro del Nord.
Innanzitutto scopriamo chi è Carmine Marrazzo. E’ lo stesso interessato a raccontarci la sua carriera. “Sono cresciuto calcisticamente a San Marzano sul Sarno. Ho iniziato con le giovanili della squadra del mio paese, poi ho fatto gli Allievi della Salernitana, unica squadra per cui ho tifato o tifo tutt’oggi. Ho sempre seguito la Salernitana, sia in casa che in trasferta, anche ai tempi della Serie A, gli anni della Serie B, l’ho seguita ovunque. Ogni volta che potevo, andavo allo stadio, soprattutto fino a quando sono rimasto giù. Poi, quando mi sono trasferito al Nord per giocare, ogni volta che viene in zona, vado sempre allo stadio tifare Salernitana. Perchè, ripeto, è la squadra per cui tifo da sempre. Poi sono ritornato un anno in Eccellenza, al mio paese a San Marzano, dopo mi sono trasferito al Giulianova, in serie C1. Poi sono passato alla Primavera della Fiorentina, l’anno dopo sono approdato in prima squadra, però senza mai giocare. Quello fu l’ultimo anno di Vittorio Cecchi Gori, prima del fallimento. Così faccio ritorno a Giulianova, visto che ero in comproprietà. A Giulianova ho fatto qualche errore di gioventù, per cui mi trasferisco alla Paganese per un anno. Da lì poi ho iniziato a giocare al Nord: prima a Brescello, Rodengo Saiano per cinque anni, Feralpi Salò, con cui ho visto un pò di Serie D e un pò di Lega Pro, poi ancora in Lega Pro con Crema, Valenza, Entella. Poi in Serie D a Piacenza, Varese e Alto Vicentino. Nell’ultimo anno ho giocato a Crema, in Eccellenza, conquistando la promozione in serie D e realizzando 29 gol”.
Ci incuriosisce il fatto che è un meridionale giochi con la nazionale padana. Ci racconti come mai?
“La scelta della Nazionale della Padania è nata perchè il capitano (Stefano Tignonsini, ndr), che è un mio amico, mi ha chiamato qualche giorno prima della partenza per Cipro dove si giocano gli Europei e mi ha chiesto se me la sentivo di far parte della selezione padana. Io gli ho risposto:”Scusa, ma cosa c’entro con questa nazionale?”. Poi ho avuto un flash, ci ho pensato un attimino e cosi l’ho richiamato. In realtà per poter far parte di questa nazionale deve esserci un legame con il territorio. Considerato che i miei tre figli sono nati a Brescia, dove risiedo, ecco che la scelta è avvenuta per questi motivi. Comunque sia non è una scelta politica, qui si parla di calcio che deve unire e non separare. Quindi mi sono aggregato alla squadra e siamo partiti per Cipro, un posto stupendo”.
Ora stai partecipando all’Europeo delle nazionali non riconosciute, quali sono le vostre ambizioni?
“Siamo venuti qui a Cipro per puntare alla vittoria finale. Peccato che la mia esperienza sia finita in semifinale perchè mi sono ammalato e quindi tiferò per i miei compagni di squadra nella finale che si giocherà stasera”. Per la cronaca la finale è stata vinta dalla Padania dopo la lotteria dei calci di rigore.
Quali sono i tuoi programmi per il futuro? Ti piacerebbe ritornare al Sud?
“Quest’anno ho giocato a Crema dove ho vinto il campionato di Eccellenza. Ho già rinnovato il contratto, quindi l’anno prossimo farò la serie D, che avevo conquistato l’anno scorso a Varese da cui sono andato via per alcune situazioni. Tornare al Sud mi piacerebbe tanto. Sono il classico meridionale che si vanta della sua terra, sono innamorato pazzo di Salerno e di San Marzano, dove ho ancora tanti amici con cui mi sento spesso. Quando posso torno volentieri giù, però per il momento il mio futuro è qua al Nord, dove mi sono stabilito sia per i figli sia con il calcio. Ovviamente continuerò a tifare Salernitana e San Marzano dal Nord”.