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Dagli esordi alla nascita del Windsurfing Club Sa Barra, Gigi Madeddu si racconta: “Ecco cosa consiglio ai giovani”

Oggi “Il Bello dello Sport” vuole aprire una finestra sul mondo del windsurf, uno degli sport acquatici più praticati e affascinanti. Cavalcare le onde col vento, con in mano una vela e sotto i piedi una tavola, costituisce senza dubbio un’esperienza unica per chi desidera praticare sport all’aria aperta. Sfidare vento e mare richiede abilità quali equilibrio, agilità e forza.

Per conoscere meglio questo mondo, la nostra redazione ha intervistato chi di questa passione ne ha fatto uno stile di vita, stiamo parlando di Gigi Madeddu, uno degli atleti italiani più rappresentativi di questa disciplina nel panorama internazionale. Ma prima conosciamolo meglio.

Chi è Gigi Madeddu

Gigi Madeddu back (Credit Foto: Riccardo Locci )

Gigi Madeddu, back (Credit Foto: Riccardo Locci )

Luigi Madeddu, 35 anni, vive a Sant’Antioco ma è nato a Sassari il 5 marzo 1982. Ha iniziato a fare windsurf all’età di 5 anni a Bosa Marina dove ha sede la scuola windsurf di suo zio, colui che gli ha insegnato le basi di questo sport. Con lui è divenuto istruttore VDWS (istruttore internazionale) e atleta professionista partecipando agli ultimi nove campionati italiani freestyle disputati, classificandosi costantemente nelle prime 10 posizioni.

A livello internazionale è entrato nella top 10 del circuito Europeo EFPT (con un 4° posto nel primo tabellone della prova di Coluccia). Per due volte ha vinto la prova di Tow In durante i campionati italiani, in ambito europeo ha conquistato un 3° posto assoluto, primo degli italiani. Nel 2013 ha vinto la Coppa Italia Tow In. Nella disciplina del wave è entrato per più di una volta nella top 5 del Nissan Wave Master.

Gigi Madeddu e Rossel Bertoldo -Freeride (Credit Foto: Riccardo Locci)

Gigi Madeddu e Rossel Bertoldo, Freeride (Credit Foto: Riccardo Locci)

Dal 2009 è proprietario del Windsurfing Club Sa Barra, spot specifico per il freestyle che ha ospitato i migliori rider a livello mondiale come Steven Van Broeckhoven, Gollito Estredo, Andre Paskowski e molti altri. Freestyler incallito, quasi maniacale nello studio delle manovre nella sua struttura ha iniziato un progetto, per la crescita di giovani talenti, sia a livello locale con stage nelle scuole, che a livello nazionale con eventi, gare ed un grande lavoro di promozione sui social network, sulle riviste nazionali e sui canali tematici di settore a livello internazionale, dove la sua visibilità è consolidata da anni.

Grazie agli ottimi risultati ottenuti dal lavoro con i ragazzi, tra i quali spiccano i nomi di Rossel Bertoldo, Giovanni Passani, Nicolò Tagliafico, Riccardo Marca, Nicole Bandini (in attesa di altri giovani già in rampa di lancio), e soprattutto grazie alla collaborazione con Matteo Spanu, atleta di livello dotato di grande esperienza nel settore, e di Simone Pierini, esperto di comunicazione e di organizzazione eventi, ha poi preso forma il progetto “#sabarrastyle project”.

L’intervista

Nella tua carriera hai partecipato a gare in tutto il mondo affermandoti come uno dei più autorevoli rappresentanti di windsurf. Quando e come è nata la tua passione per questa disciplina?

“Ho iniziato a fare windsurf da bambino. Quando avevo 5 anni al mare vedevo mio zio Stefano e i suoi amici volare sull’acqua e mi sono innamorato di questo bellissimo sport. E’ stato un colpo di fulmine. Da quel momento in poi l’ho praticato soprattutto in estate fino all’età di 24 anni quando invece è diventato un vero e proprio lavoro”.

Quali sono a tuo avviso, le qualità fondamentali che occorrono per praticare il windsurf? 

“Penso sia la passione per il mare e per questo tipo di vita. Le planate, le sensazioni che ti trasmettono fanno il resto. Ho visto poche persone provare queste sensazioni e non innamorarsi di questo sport”.

Che tipo di allenamento fai quando non sei in acqua? 

“Fuori dall’acqua mi alleno in palestra. Frequento un corso di fitness (total body) e faccio un po’ di pesi mirati alla preparazione della stagione, degli eventi a cui parteciperò. Cerco di amalgamare il tutto facendo il meglio che posso anche con l’alimentazione”.

Nel 2009 nelle acque della laguna di Sant’Antioco nell’estremo sudovest della Sardegna hai aperto il Windsurfing Club Sa Barra. Un progetto nato da un tuo sogno e che nel giro di pochi anni ha reso Sa Barra una delle capitali europea del freestyle. Ci parli un po’ del Club, delle iniziative svolte e di quelle in cantiere.

Gigi Madeddu (Credit Foto: Riccardo Locci)

Gigi Madeddu (Credit Foto: Riccardo Locci)

“Sa Barra non è solo un punto di riferimento del “freestyle europeo” ma lo definirei più’ correttamente un punto di riferimento del windsurf europeo. Qui infatti facciamo tutte le discipline da acqua piatta: dallo slalom al freeride, dal freestyle fino allo speed. Siamo nati grazie al freestyle ma ora lo spot è apprezzato da tutti. Inoltre grazie alla sua posizione strategica l’Isola di Sant’Antioco offre la possibilità di praticare anche il wave facendo pochi km dal nostro club. Grazie a questo sicuramente organizzeremo ancora degli eventi freestyle di alto livello oltre ad altri eventi che promuovono le discipline plananti come lo slalom che ormai anche noi pratichiamo in modo molto assiduo”.

Quali sono stati i punti chiavi di questo successo?

“La chiave del nostro successo è sicuramente la passione! A noi piace planare! Soffriamo quando c’è vento e non possiamo andare in acqua. Altra cosa fondamentale è avere uno zoccolo duro di locals e amici che spronano ad avere un club sempre più bello. Personalmente mi ritengo molto fortunato ad aver fatto della mia passione il mio lavoro”. 

Cos’è il #SaBarraStyle Project?

“Il #SaBarraStyle Project è semplicemente una realtà che si afferma anno dopo anno. Vogliamo aiutare i giovani appassionati ad affermarsi nello sport. Tutto ciò non riguarda solo la prestazione sportiva in sé. Insegniamo tutto ciò che è importante soprattutto fuori dall’acqua. Passione, gestione degli sponsor, social network e la cura della propria immagine tra la gente. I giovani hanno bisogno di una guida. Io stesso alla loro età l’avrei voluta. Se c’è qualcuno meritevole perché non mettere a disposizione la propria esperienza?”

Quali sono le aree in Italia e nel mondo dove ci sono le condizioni migliori per praticare windsurf?

Gigi Madeddu e Rossel Bertoldo (Credit Foto: Riccardo Locci)

Gigi Madeddu e Rossel Bertoldo (Credit Foto: Riccardo Locci)

“I posti più belli sono sicuramente anche i più famosi! Italia, Canarie, Australia, Hawaii, Sudafrica e chi più ne ha più ne metta. Per ciò che riguarda il paese penso che Lago di Garda, Sardegna e Sicilia siano le zone migliori per praticare il windsurf. Ogni regione però ha delle caratteristiche importanti. Ci sono spot belli quasi ovunque, basta trovarli”.

Il windsurf è una disciplina per tutte le età?

“Come scuola noi insegniamo praticamente a tutti. Dai 5 anni in su. Se sei in forma anche oltre i 60 anni. Perché no? Sta tutto nel mettersi in gioco!”

Che consigli ti senti di dare ai più giovani che intendono avvicinarsi a questa disciplina?

“Un consiglio è sicuramente “divertitevi”! Fatelo con passione, godetevi il momento e assaporate l’attimo. I trick si imparano, le sensazioni riempiono l’anima”.

Rossel Bertoldo (Credit Foto: Riccardo Locci)

Rossel Bertoldo (Credit Foto: Riccardo Locci)

v.amendola13@gmail.com

Laureato in Ingegneria Gestionale all'Università degli Studi di Napoli Federico II. Giornalista pubblicista dal 26/09/2016.