DALLA A ALLA D PER AMORE DI SALERNO. DAVID MOUNARD, PRONTO UN PROGETTO PER EDUCARE I GIOVANI
In attesa di ripartire dopo la sfortunata esperienza di Agropoli, David Mounard si sta guardando intorno sperando di sposare un progetto serio, ambizioso e lungimirante in una società che gli dia fiducia e che gli permetta di mostrare quelle qualità che hanno aiutato la Salernitana a tornare nel calcio che conta in pochissimo tempo. In gergo è quello che si definisce “prima un grande uomo e poi un ottimo calciatore”, sostenuto dalla sua splendida famiglia e da tantissimi tifosi che, ancora oggi, lo ricordano con affetto, stima e riconoscenza. Il calcio ha raccontato tante storie di atleti che, legandosi ad una squadra, hanno deciso di cambiare città ed abitudini integrandosi appieno con il nuovo territorio. Per Mounard è stata la stessa cosa: a Salerno ha comprato casa, per Salerno ha rifiutato sovente proposte di club anche di categoria superiore, in provincia ha aperto una scuola calcio rivolta ai giovanissimi e che nasce con un unico obiettivo: accompagnarli nel loro processo di crescita inculcando quei valori che devono essere alla base dello sport e della vita. Come lui ama spesso ricordare “il calcio è di tutti, ma non per tutti. Amo Salerno come un salernitano, ho deciso di investire in un’attività che possa permettere a tanti bambini e ragazzi di apprendere divertendosi in un clima sano. In passato denunciai un tentativo di combine, questo vi fa capire quanto io tenga a determinate cose. Voglio mettere a disposizione dei giovani la mia esperienza”. Un gesto nobile da parte di un atleta esemplare e che non ha raccolto in carriera quanto meritava.
In un’intervista rilasciata a Tuttomercatoweb, il fantasista francese ha ripercorso alcune delle tappe più importanti della sua carriera parlando, naturalmente, della Salernitana del passato, del presente e del futuro: “Sono rimasto molto legato al Foggia, mia moglie è di Foggia e mia figlia è nata lì. L’anno scorso c’era stata la possibilità di tornare ad indossare quella maglia, feci una chiacchierata con mister De Zerbi e con il direttore sportivo Di Bari. Il Foggia ha un allenatore degno di categorie superiori, sul piano del gioco era la squadra più forte in assoluto ed è stato un peccato perdere la finale play off. Anche a Salerno ho vissuto tantissime emozioni. Arrivato dal Siena che era salito dalla B alla A e accettai i dilettanti senza esitazione perchè mi affascinava l’importanza della piazza e la forza di una società composta da due persone molto ambiziose e serie come Lotito e Mezzaroma. Fu una scommessa stimolante, la piazza rispose in modo entusiasmante e iniziammo una scalata che resterà nella storia del calcio salernitano. Peccato per quest’anno, credo si potesse fare molto di più in relazione alla qualità della rosa. Per la prossima stagione è stato scelto un allenatore importantissimo, al resto penserà il pubblico dell’Arechi: quando i 20mila spingono…”.