DALLA TERRA DEI CANGURI ALLA SERIE A: IL LUNGO VIAGGIO DI UN TIFOSO SANNITA
Un’altra pagina da Bello dello Sport quella che vi raccontiamo. Una storia di passione e di amore verso la propria terra natìa, il Sannio, e verso la propria squadra del cuore, il Benevento. Nicola Coppola, 25 anni di Pago Veiano, un comune di 2.000 abitanti distante circa 15 km dal capoluogo, è emigrato l’anno scorso a Melbourne, in Australia, dove attualmente lavora come cameriere in un ristorante italiano. E questa partita, anzi la partita, proprio non poteva perdersela. Appena la squadra di Baroni ha staccato il pass per la finale, Nicola non ci ha pensato su due volte: è andato dal suo datore di lavoro e gli ha presentato la richiesta di ferie. Così, zaino in spalla, inizia il suo lungo viaggio verso l’Italia, direzione Stadio Vigorito. C’è un particolare che rende ancora più emozionante questa storia: nessuno dei suoi parenti e amici è a conoscenza del suo rientro (a parte un paio di amici che gli hanno comprato il biglietto per la partita).
E’ lo stesso Nicola a raccontarci la sua passione per i colori giallorossi. “Quest’anno, prima della partita contro il Carpi, ero riuscito a vedere solo l’esordio in campionato. Mio padre ha lavorato con la società giallorossa per oltre 20 anni, faceva l’autista del pullman della squadra. Quindi a casa mia si è sempre mangiato solo pane e Benevento! Un legame a doppio filo con la società e la squadra”.
Il viaggio. “E’ stato un viaggio molto lungo, più o meno, 20mila km. Partenza da Melbourne, poi ho fatto scalo a Shangai, dove mi sono fermato un giorno. Sono atterrato poi a Milano, dove mi sono fermato anche qui un altro giorno. Poi tappa a Roma e finalmente sono arrivato a Benevento il giorno stesso della partita, alle 5 del pomeriggio. Appena arrivato a Benevento, ancora con zainetto e trolley, ho fatto a piedi il percorso dalla stazione allo stadio per vivere il clima festoso, ma anche di attesa, della città”.
Il racconto delle emozioni vissute. “Arrivato davanti allo stadio ho incontrato i miei fratelli e i miei amici. E’ stata una “carrambata”, una bellissima festa per me. Davvero tante emozioni vissute, legate anche alla prima storica promozione del Benevento. E’ stato un susseguirsi di emozioni. Addirittura al mio paese si era sparsa la notizia che ero in giro per Benevento perchè qualcuno mi aveva visto in tv. Sono entrato nel settore Distinti dove ho sempre seguito le partite del Benevento con la mia famiglia. Uno stadio strapieno, mi sembra ancora oggi di vivere un sogno, ancora non ho realizzato. E pensare che una settimana prima ero con i canguri e oggi mi ritrovo con il Benevento in Serie A. Siamo ancora senza parole…Ancora oggi, ogni tanto, chiedo ai miei amici quando si gioca la finale play off…”.
Il gol di Puscas e il ricordo di chi non c’è più. “Sul gol di Puscas non so quante lacrime ho versato. E’ proprio vero: il calcio e lo sport regalano sempre emozioni immense. Sono andato allo stadio con la maglietta di Komi Tshangai che è stato un calciatore che ha giocato a Benevento circa 10 anni fa. Era un carissimo amico di mio padre e della mia famiglia che purtroppo nel 2010 è morto con un arresto cardiaco, dopo una breve malattia. Per me indossare la maglia di Komi è stato come farlo partecipare alla nostra festa. Così come il ricordo va al povero Carmelo Imbriani e al presidente Ciro Vigorito che da lassù sicuramente ha gioito con noi”.
Al termine della partita è scoppiata la festa. A distanza di qualche giorno dalla vittoria contro il Carpi, Nicola è ancora senza voce. E allora lasciamo alle immagini il racconto di questa storica promozione in Serie A.
Nicola Coppola con capitan Lucioni
Foto inviate da Nicola Coppola