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Dall’amore per la natura alla Nazionale di calcio Amputati: la storia di David Bonaventuri

E’ entrato da poco a far parte della Nazionale di calcio Amputati, guidata da Mister Vergnani. Nel recente test amichevole, giocato a Firenze contro la Spagna, ha fatto l’esordio da titolare, dopo un periodo di prova. David Bonaventuri ha raccontato alla pagina fb della Fispes la sua storia, a partire dall’amore verso lo sport e il calcio: “Da piccolo leggevo il Guerin Sportivo e da lì è nata la passione verso tutti gli sport. Dopo i 10 anni ho iniziato a giocare nel Valle d’Ottavo, un ottimo settore giovanile della Lucchesia. Essendo nato e cresciuto a Montefegatesi, un paesino di montagna a circa 900 metri nell’Appennino Tosco-Emiliano, l’amore per la natura si è radicato dentro di me già da bambino. Sono un amante della natura, della montagna e di tutte le attività outdoor, che pratico sempre volentieri, in particolare il rafting, sport che pratico per la Società Rockonda e con la Nazionale ParaRafting. Questo amore mi ha portato a frequentare geologia all’Università e a lavorare come boscaiolo”. 

Lavorare nel bosco, per gli amanti è gratificante e rilassante, ma può presentare delle insidie. E infatti il 27 febbraio 1992: “A causa di alcune negligenze lavorative, un tronco di una pianta da 14 quintali, rotolando da un dirupo, mi ha travolto colpendo la gamba sinistra, mentre stavo abbattendo un pino”. Dopo tre interventi chirurgici e sette giorni di coma farmacologico, David si risveglia senza l’arto sinistro. Il ragazzo è forte, reagisce con tenacia e si adatta subito alla condizione: “Per rilassarmi , iniziai a fotografare per hobby, dopo pochi anni è diventato il mio mestiere. Giro l’Italia per lavoro, faccio il fotoreporter sportivo e ho lavorato per molti sport. A questo abbino la fotografia paesaggistica, ottenendo notevoli risultati con l’esposizione dei miei lavori in molte location importanti. Sono testimonial dell’Anmil e porto la mia esperienza nelle scuole, aziende”. 

Durante uno di questi incontri, David conosce Paolo Capasso, giocatore della Nazionale Italiana Calcio Amputati e così entra in contatto con Mister Vergnani: “Dopo le prime prove e dopo un raduno della Nazionale, sono entrato a far parte della rosa. Il mio esordio l’ho fatto nella sconfitta contro la Polonia. La prima gioia è arrivata recentemente contro la Spagna dove abbiamo vinto 1-0 e ho esordito come titolare. Mi piace molto l’ambiente e soprattutto il messaggio che lanciamo verso chi ci guarda. Per me questa non è una rivincita. Non mi sento di voler prendermi rivincite contro niente. È solo una grande passione che ho ritrovato e che pratico in maniera diversa”.

Per lui tante emozioni, sensazioni che gli danno una nuova carica: “E’ veramente emozionante sentire l’inno italiano prima della partita, scendere con la divisa azzurra e con lo stemma italiano cucito sopra”.

Nonostante l’amputazione, David è felice del percorso che sta facendo: “Sono sostenuto da tutta la mia famiglia e credo che l’accettazione e l’adattamento alla nuova condizione sia l’elemento che fa la differenza per affrontare al meglio la vita con i suoi problemi, oltre naturalmente alla vicinanza degli affetti cari”.

Fonte Fispes

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