DOMENICO BOTTICELLA A IL BELLO DELLO SPORT:”IL PAREGGIO AL SAN PAOLO UN’EMOZIONE INDIMENTICABILE”
Ha giocato oltre 220 partite nei campionati professionistici, di cui circa 80 presenze con la maglia della Salernitana con cui ha giocato per cinque anni consecutivi. E’ cresciuto sotto la scuola di Franco Mancini ai tempi d’oro del Foggia di Zeman. Attualmente è responsabile di una scuola calcio, la Polisportiva Pibe de Oro, dove insegna i veri valori del calcio ai più giovani. Stiamo parlando di Domenico Botticella, ex portiere anche di Foggia, Paganese, Sorrento e Catanzaro per citarne solo alcune, che ha rilasciato a Il Bello dello Sport le seguenti dichiarazioni.
Innanzitutto come è iniziata l’avventura nel calcio giovanile. “L’ attività con i giovani è partita principalmente come alternativa al lavoro da calciatore, perchè una volta che smetti di giocare devi ricominciare da capo per inserirti in un contesto lavorativo. E poi è un discorso che mi appassiona perchè ti rende conto di quello che veramente puoi dare ai ragazzi. Infatti, a differenza degli adulti, dove entrano in gioco tante altre situazioni, soprattutto lavorative o caratteriali, sui bambini puoi lavorarci perchè qualsiasi cosa trasmetti, proprio quello che dai apprendono. E ti rendi conto se realmente trasmetti qualcosa di positivo o li tieni in campo solo ad allenarli. In tutti questi anni la soddisfazione più grossa è stata proprio questa, cioè ti rendi conto di quello che dai e di quello che loro possono effettivamente apprendere“.
I progetti della scuola calcio, la Polisportiva Pibe de Oro, in una struttura polivalente ben attrezzata, a Deliceto, in provincia di Foggia. “La scuola calcio è partita da un paio d’anni. Al momento non abbiamo il settore giovanile, ma ci fermiamo agli esordinenti. Nei prossimi anni sicuramente dovremmo dare un seguito al grande lavoro che facciamo sui ragazzi, perchè crescerli, portandoli fino agli esordienti e poi lasciarli andare, è come un’opera incompiuta. Stiamo lavorando in prospettiva ed è una cosa che porteremo avanti”.
Con Botticella non potevano non ricordare la famosa partita del San Paolo con il gol di Lazzaro al 94esimo. “Solo il pensiero di quella partita mi vengono i brividi. Ricordo che c’era una certa tensione che precedette la gara, si giocava solo quella partita perchè si trattava di un recupero, quindi tutti i riflettori erano sul derby. Lo stadio era pieno, un’atmosfera carica di tensione. Nell’occasione del pareggio al 94esimo ricordo che mi ero spinto in attacco, perchè ormai la partita era finita. Poi ci fu il tiro dalla distanza di Di Vicino, palla sul palo e tap in vincente di Lazzaro. Sono emozioni che non potrò mai dimenticare perchè abbiamo fatto qualcosa di straordinario, impossibile da cancellare”.
In quella partita Zeman perse il suo consueto aplomb. “Se riguardi quella partita, cosa che faccio ogni tanto, vedi proprio che sul viso di Zeman c’era un’espressione di gioia e di godimento, proprio lui che difficilmente si scompone, sempre impassibile e senza far trasparire le sue emozioni”.
Gli anni alla Salernitana e il ricordo di Salerno. “E’ stata una delle mie esperienze più importanti. Ci sono stato per cinque anni e quindi è diventata la mia seconda città, dove ho sviluppato tante amicizie calcistiche e anche fuori dal terreno di gioco. E’ diventata parte integrante della mia vita e dei miei ricordi“.
Che tipo di portiere era Botticella, possiamo dire un portiere alla Zeman? “Diciamo che non ero proprio un portiere zemaniano come lo intendeva lui. Mi piaceva essere presente all’azione, una caratteristica che mi porto dietro sin da piccolo, ancora adesso se gioco con gli amici a calcetto mica vado in porta. Avevo una certa predisposizione innata per quella interpretazione del ruolo di portiere. Quindi mi sono trovato bene anche con le sue idee”.
Come maestro e come modello di riferimento Franco Mancini. “Sono cresciuto con Franco Mancini. Tutto il settore giovanile l’ho fatto nel momento migliore di Franco e di quel Foggia che tanto bene fece in Serie A. Per me è stato il principale punto di riferimento fino, addirittura, ad arrivare a giocarci contro nella partita al San Paolo perchè lui all’epoca giocava nel Napoli. Per me è stato il massimo”.
E’ sempre aggiornato sulle vicende di casa Salernitana. “Sono collegato con tanti amici di Salerno, anche tramite i social network. Quindi sono aggiornato e informato sulle vicende in tempo reale. La squadra è costruita per fare qualcosa di importante. Poi nel calcio si sa, i risultati sono sempre figli di tanti fattori che si devono allineare nel modo giusto e nel momento giusto, Non sempre le squadre più forti vincono. Speriamo che la Salernitana possa andare sempre più in alto e calcare palcoscenici sempre più importanti”.
Fonte Foto: Profilo FB di Domenico Botticella